L'arte gentile di camminare
La guida filosofica di Stephen Graham (Piano B edizioni)
''L’arte gentile di camminare'' fu pubblicato quasi un secolo fa ma finora era un inedito in Italia. Ora è disponibile grazie a Piano B che pubblica il saggio, una vera e propria guida pratica e filosofica per il camminatore e viandante che desidera scoprire il mondo, lontano dalle comodità e dalle convenzioni.
Il tutto trova la massima espressione in uno dei consigli principali di Graham: ''...meno si porta e più si vede, meno si spende e più si sperimenta''.
L' autore, Stephen Graham, un giornalista, scrittore di viaggi, saggista e romanziere britannico, esplora ogni aspetto di quest’arte che lui definisce gentile: dagli abiti e dagli scarponi più adatti alla scelta dello zaino, fino alle riflessioni più profonde sul significato del camminare e sulla connessione che quest’atto così primitivo ed elementare ha con la libertà umana. E' una guida per tutte le attività all’aperto, impreziosita da un po’ di umorismo e da una vena filosofica sul vivere una vita più piena possibile.
«La natura sarà la nostra maestra. Sarà lei a insegnarci che cos’è bello, chi siamo, qual è la ricerca speciale della nostra vita e quale strada dovremo seguire. In presenza della grande guaritrice e maestra ci lasciamo andare, voltando le spalle alla civiltà e alla gran parte delle cose che abbiamo imparato a scuola, nei musei, nei teatri, nelle gallerie. E come per miracolo si inizia a vivere della manna che ci viene concessa ogni giorno»
Precursore della filosofia del “viaggiare leggeri”, Graham sprona il lettore a «scoprire il mondo a piedi», e ad abbandonare la comoda sicurezza del divano e delle mura domestiche per vivere la natura in modo più intenso e consapevole, lungo sentieri sconosciuti. Inoltre, esortandoci a uscire di casa per metterci in cammino, invita a compiere il primo passo verso la scoperta più grande: quella di se stessi. Perché, dopotutto, «camminando non ci si guadagna da vivere, ma si conquista la felicità».
Stephen Graham (1884-1975) ha scritto molto di viaggi. I suoi libri più noti raccontano quelli che fece nella Russia pre-rivoluzionaria e a Gerusalemme con un gruppo di pellegrini russi cristiani. La maggior parte delle sue opere esprime la sua simpatia per i poveri, per i lavoratori agricoli e per i vagabondi, e la sua avversione per l’industrializzazione.
Per chi ama caminare e lo fa per stare con se stessi e sentire la natura, un libro che non può mancare e che deve entrare tra gli scaffali della libreria dove albergano i pensieri più profondi.
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