Vinicunca Ande Regione di Cuzco Perù © Shutterstock
Vinicunca Ande Regione di Cuzco Perù © Shutterstock
Scienza, Ambiente & Salute

Montagne - I giganti della Terra

In libreria il nuovo volume di Skira a cura di Massimo Zanella

(Corona Perer - 8 ottobre 2021) - Un viaggio straordinario attraverso immagini mozzafiato. "Montagne -I giganti della Terra" è la novità editoriale firmata Skira a  cura di Massimo Zanella, con un testo di Nives Meroi. In libreria da metà ottobre, il libro offre, con le immagini, anche valori, sentimenti, stati d’animo e aspirazioni umane, e sosta sul rapporto tra uomo e natura.

La montagna viene esplorata e descritta  come sede di pensieri "alti'' perchè, come diceva Lord Byron, "...quassù non vivo in me, ma divento una parte di ciò che mi attornia. Le alte montagne sono per me un sentimento".

“Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne?” si chiedeva il filosofo Immanuel Kant, ma già Aristotele ci aveva avvisato che in tutte le cose della natura esiste qualcosa di meraviglioso. Osservazione che potrebbe fare qualunque uomo della strada senza essere filosofo, si potrà dire. Ma quando lo sguardo del pensatore si posa sulla montagna inevitabilmente si vola verso l'infinito, le grandi domande e i più intimi pensieri.  Così è per i giganti della terra immortalati nella nuova meravigliosa edizione che Skira manda in libreria la prossima settimana con una meravigliosa strenna.

“Le montagne sono le grandi cattedrali della terra” disse John Ruskin dall'alto della montagna. “Tu puoi vedere come sia grande il mondo è come siano ampi gli orizzonti” aggiunge Paolo Coelho. Il volume presenta una eccezionale ricerca fotografica curata da Massimo Zanella accompagnata da pensieri di scrittori, filosofi, alpinisti. Tita Piaz diceva che ''...si va in montagna per essere liberi, per scuotersi dalle spalle tutte le catene che la convivenza sociale impone, per non inciampare ogni due passi nelle imposizioni e proibizioni”.

Monte Bianco Alpi Italia e Francia pp.126-127 © Shutterstock

 

La montagna è insomma libertà. E in un testo introduttivo curato dall'alpinista Nives Meroi si coglie il senso della scalata, lo stupore, la grandezza di ciò che l'anima porta a casa dopo aver scalato una vetta. “Di una montagna cerchi sempre di individuare l'altra faccia. Quella nascosta e sconosciuta” scrive Meroi che ripercorre la missione compita nell'estate del 1994 a Xinjiang sulla rotta verso il K2, ovvero i brividi, la vertigine di un 8000. E lo squarcio di grande e immensa gioia una volta conquistata la Vetta.

“....Immersi nella consolante vastità dell'universo non lo guardavamo, ne eravamo parte” scrive Nives Meroi “Quel che c'è venuto spontaneo è stato un grazie”.

La montagna è sostanzialmente sinonimo di conquista. E' un avvicinarsi all'infinito, o cercare l'infinito. Jack Kerouac disse che ''...alla fine non si ricorderà il tempo che si è passato lavorando in ufficio o falciando il prato''.  Una vetta conquistata magari sì.

La ricerca iconografica compiuta da Massimo Zanella porta su pagine mozzafiato. Il lavoro è stato suddiviso in otto macro-aree: i sette continenti, gli ottomila e poi una passeggiata per il mondo tra Nord America e Sud America, Europa, Africa, Asia, Oceania e una parte finale per le montagne patrimonio UNESCO.

 Kilimangiaro Tanzania pp.170-171 © Shutterstock

 

Attraverso le parole di poeti e intellettuali si incontrano grandi cose e grandi pensieri. William Blake il poeta annota “quando uomini e montagne si incontrano, grandi cose accadono” e il suo collega tedesco Friedrich Schiller “Sulle montagne si trova la libertà! L mondo è perfetto ovunque, salvo quando l'uomo arriva con i propri tormenti”. E Jacques Rousseau descrive il movimento interno che viene dal paesaggio montano: “Un paese di pianura per quanto sia bello non lo fu mai ai miei occhi. Ho bisogno di torrenti, di rocce, di pini selvatici, di boschi neri, di montagne, di cammini dirupati, ardui da salire e discendere. Di precipizi d'intorno che mi infondano molta paura”.

Meravigliose immagini restituiscono la magnificenza del pianeta a partire dagli 8000, la categoria con la quale si indicano comunemente le 14 montagne della terra che superano gli 8000 metri di altitudine sopra il livello del mare tutti collocati in Asia Centro meridionale (9 di questi Himalaya, 4 nel Karakorum e 1 nel Kashmir).

Aoraki Monte Cook Alpi meridionali Nuova Zelanda © Shutterstock

 

La lista ufficiale fu calcolata negli anni '30 e molte di queste montagne hanno segnato la storia dell'alpinismo moderno di alta quota del ventesimo secolo quando l'uomo ha ingaggiato vere e proprie sfide: la prima ascesa di un 8000 è stata compiuta da Maurice Herzog e Louis Lachenal che insieme conquistarono l'Annapurna il 3 giugno 1950, mentre il primo uomo ad aver scalato tutte le cime è stato l'italiano Reinhold Messner che ha terminato l'impresa nel 1986.

Ma quale può essere il senso profondo di una conquista? Questa domanda apparentemente non sembra aver risposta se Reinhold Messner afferma che "... le montagne sono talmente elementari nella forma in cui ci appaiono che salirci mi sembra ovvio e naturale. E' con il chiedersi il perché che comincia il fallimento..."

Ma alla fine, dalla montagna c'è sempre da imparare perché come diceva Johann Wolfgang von Goethe i monti sono ''...maestri muti e fanno discepoli silenziosi''.

Annapurna Himalaya Nepal  © Shutterstock

L' Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione la Scienza e la Cultura, quella cioè che chiamiamo brevemente UNESCO, ha iscritto l'alpinismo tra i patrimoni culturali immateriali dell'umanità: l'arte di scalare le montagne con mezzi fisici tecnici e intellettuali richiede grande sforzo dell'uomo posto di fronte alla magnificenza della natura.
"Ogni volta che vedo una montagna mi aspetto che si trasformi in un vulcano" scrisse Italo Svevo che in questa immagine coglie la sua potenza.

L'operazione editoriale di Skira, confezionata con grandissima qualità sia per la definizione di stampa che per la sua impaginazione, è un grande dono per le menti che spingono oltre il proprio pensiero. E una frase contenuta nel libro sembra quasi rappresentare il senso di questa operazione: scrive André Maurois che “...una serata passata a leggere grandi libri è per la mente ciò che una vacanza in montagna è per l'Anima”.

Questo libro, è un piccolo tesoro. Riposto in biblioteca reca in sé una garanzia, quella di stupire ogni volta che lo si riapre. Perchè regala poesia e ossigeno di pagina in pagina.

(c.perer)

 

**

L'OPERA

Partendo dalle sette vette (le montagne più alte per ciascuno dei continenti della Terra) e dagli ottomila (le quattordici montagne della Terra che superano gli ottomila metri di altitudine sopra il livello del mare), lo spettacolare volume fotografico illustra le più famose montagne del mondo suddivise nei vari continenti: Nord America, Sud America, Europa, Africa, Asia, Oceania.

Accomoagnano il lavoro i pensieri di autorevoli scrittori: filosofi, pensatori accompagnano il lettore attraverso pagine immortali dedicate alla montagna: Dante Alighieri, Paulo Coelho, Victor Hugo, Lord Byron, Jane Austen, Friedrich Nietzsche, William Shakespeare, Jeanne Moreau, JRR Tolkien e Haruki Murakami.

 

"Montagne -I giganti della Terra"
a  cura di Massimo Zanella,
con un testo di Nives Meroi
Skira

ISBN 978-88-572-4585-0
Euro 50,00
224 pagine - www.skira.net

Monte Kinabalu Borneo Malesia © Shutterstock

 


Autore: Corona Perer

www.giornalesentire.it - riproduzione riservata*

Gallery

Commenti (0)