Polemica sulla ''Prima Monna Lisa''
Si profila un esposto per la mostra di Torino
(Corona Perer) - Dal 24 novembre 2023 a Torino (e fino al 26 maggio 2024) è possibile vedere quella che è stata annunciata come la ''Prima Monna Lisa''. Il dipinto fu come notorio realizzato per la donna fiorentina Lisa del Giocondo, divenuta celebre come Monna Lisa, e secondo i promotori della mostra sarebbe stato realizzato da Leonardo da Vinci circa dieci anni prima dell’iconica “Monna Lisa” del Louvre.
Ma uno storico è insorto. "E' una copia di una copia della Gioconda, nessuna dipinta da Leonardo'' afferma Silvano Vinceti secondo il quale l’opera è la copia di un quadro esposto a Oslo.
Con una nota alla stampa afferma che ''La Gioconda esposta in mostra a Torino alla Promotrice delle Belle arti, a differenza di quanto affermato non è stata dipinta da Leonardo da Vinci prima del suo capolavoro che si può ammirare al Louvre. È, invece, una copia della Gioconda che si trova al museo nazionale di Oslo attribuita a Philippe de Champaigne (1602-1674). Leonardo, lo ricordiamo, morì nel 1519''. Silvano Vinceti ha condotto ricerche sulle opere leonardiane (la più recente sul ponte raffigurato nel paesaggio della Gioconda > leggi qui).
“La corrispondenza fra la copia presente ad Oslo e quella presentata come la prima Gioconda di Leonardo è impressionante – spiega Vinceti – e una nostra ricerca non lascia dubbi. Si tratta di una copia non finita della Monna Lisa attribuita a Philippe de Champaigne. Le differenze sono davvero minime”.
E, dal momento che il biglietto (non ridotto) per visitare la mostra a Torino costa 14 euro, lo storico annuncia l’invio di un report al Codacons, il Coordinamento delle associazioni per la tutela dei diritti di utenti e consumatori, “Per verificare – conclude Vinceti – se siamo di fronte o meno a un calpestamento dei diritti di chi paga un biglietto per un’opera che riteniamo non essere di Leonardo”.
L'iniziativa torinese, come si ricorderà, è della Mona Lisa Foundation, in collaborazione con SM.Art e WeAreBeside e presenta il ritratto nella sede della Società Promotrice delle Belle Arti in Torino, all’interno del parco del Valentino. Il dipinto è diventato oggetto di attenzione a livello internazionale quando è stato presentato ai media nel 2012 dalla Mona Lisa Foundation che ha divulgato i risultati di oltre 35 anni di studi affermando che già nel 1584 circolava voce dell’esistenza di due Gioconde.
''Ci sono due dipinti di Monna Lisa attribuiti dagli esperti a Leonardo da Vinci, nessuno dei due è una copia dell’altro'' affermavano alla presentazione della mostra i promotori.
Ma in realtà un altro studioso, Riccardo Magnani, autore di numerosi saggi e di un recentissimo volume su Leonardo (''Milanese di Adozione'' ) afferma che in realtà il ritratto di Monna Lisa è andato perduto e che quindi al Louvre non ci sarebbe ''Monna Lisa'' ma la Gioconda, un vero e proprio mistero che è stato però svelato. ''E' il ritratto al femminile di LEONARDO e la conferma viene persino da due dettagli fisionomici di Leonardo, che era sofferente all'occhio e alla mano'' spiega Magnani ''La Gioconda simboleggia il matrimonio spirituale tra femminile e maschile, è la Signora Lombardia, e si colloca nella ricerca di infinito e di conoscenza che animò il Da Vinci''.
Secondo invece la Mona Lisa Foundation, la Monna Lisa esiste: l'opera fu portata in Inghilterra nel 1773 e conservata in un maniero di Somerset appartenente a un collezionista privato inglese. Nel 1914 fu acquistata da Hugh Blaker, artista e mercante d’arte che viveva a Isleworth, cittadina a ovest di Londra. Da qui viene il nome con cui oggi è conosciuto il dipinto: la Monna Lisa di Isleworth. La fondazione afferma di essere senza scopo di lucro e di avere una unica missione: far conoscere la Prima Monna Lisa di Leonardo raccontando l’autenticità dopo 35 anni di ricerche e test con la consulenza di storici dell’arte internazionali, scienziati ed esperti di Leonardo da Vinci.
Ora però la querelle è aperta, come la mostra. E il ricorso al Codacons dietro l'angolo.
www.giornalesentire.it - riproduzione riservata*
Commenti (0)
Per lasciare un commento