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Leonardo, milanese d'adozione

Riccardo Magnani e la vera storia di Leonardo da Vinci: da riscrivere

Milanese d'adozione, La vera storia di Leonardo da Vinci a Milano, è un saggio che porta con sè una scoperta e dimostra che la biografia Leonardo da Vinci debba essere rivista e corretta. E ne esce un 'Leonardo'' diverso dalla biografia ufficiale.

L'autore è Riccardo Magnani studioso del grande genio, e la materia ruota attorno a due date riferite alla presenza a Milano di Leonardo Da Vinci: grazie al ritrovamento di un elenco manoscritto individuato tra i documenti conservati nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze di Firenze. Si tratta di una memoria redatta da Benedetto Dei, e datata 1480. Fino ad oggi gli storici erano unanimemente propensi a far coincidere l'arrivo di Leonardo da Vinci a Milano, al cospetto del Duca Ludovico il Moro, nella primavera del 1482, ma da tempo Magnani sosteneva che andasse retrodatata persino al 1465.

Il manoscritto impone quindi una revisione dell'intera biografia e opera di Leonardo da Vinci. ''E la cosa curiosa è che nemmeno la Biblioteca sapeva di possedere questo elenco'' afferma Magnani che ha svelato questo gustoso dettaglio nel corso di una intervista al giornalista Massimo Mazzucco di ControTv. Magnani con il rigore dello storico, da anni si prodiga nella ricerca e nello studio di tutto quello che concerne Leonardo da Vinci e il Rinascimento.

 

Ma perchè questa data è così importante? Anzittutto per l'autorevolezza della fonte. Benedetto Dei era personaggio di spicco della Firenze Medicea, e in questa memoria presenta un sunto del suo lavoro di ambasciatore, menzionando il personaggio più iconico del Rinascimento.

Nella nota, scritta di suo pugno, il diplomatico fiorentino fa l'elenco dei "merchanti fiorentini" che, alla data del 15 giugno del 1480, lo stesso Benedetto Dei da ambasciatore della famiglia de' Medici, ha condotto a Milano durante tutto il suo mandato, iniziato con Cosimo de' Medici nel 1434 e conclusosi appunto nel 1480, quando, con tutta probabilità, viene stilata questa memoria a consuntivo del suo operato per la nobile casata medicea.

''Appare quindi come la regina di tutte le prove documentali, in quanto scritta di proprio pugno da un testimone diretto dei fatti e che, all'epoca, rivestiva un ruolo fondamentale nelle vicende della Signoria fiorentina'' afferma l'autore di questa sensazionale scoperta, che è stata subito comunicata al Ministero della Cultura e agli organi direttivi della stessa Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze che conserva il manoscritto (BNC, II.II.333 c. 51 r).

Il ritrovamento dell'elenco contenuto alla pag. 51 recto della raccolta di Memorie di Benedetto Dei, accredita però una tesi da tempo sostenuta da Magnani ovvero che la presenza di Leonardo a Milano sia da datarsi addirittura a prima del 1465, quando Benedetto Dei accompagna i due rampolli della famiglia de' Medici, Lorenzo e Giuliano, in visita al Duca Francesco Sforza, in missione diplomatica per conto del padre Piero, detto il Gottoso.

 

txt.: "Memoria da 15 di dignio 1480 di tutti e merchanti fiorentini che venuti sono a Milano al tempo di Benedetto Dei: PieroVespucci (...) e Luigi Pulci,e Gian Perini, e Tenperano di messer Manno Tenperani, e Andrea Bellincioni, e Dino Bettini, e Iachopo di Tanai de' Nerlli, e Franc Ciarpellone, e ser Franc Ghaddi, e Lucha del maestro Lucha, e Tomado del Bene, e I di Domenicho del Giochondo, e Agnolo Gherardini, e Ant Bartoli de libri, e Bernardo di messer Benedetto d'Arezo, e Bernardo Paghanegli, e Rodolfo di Filippo Ruciellai, e ser Nichollò Figiovanni canzelliero del onbasc[i]adore, e'l conte Ghabriello Ginori, e (...) Antinori, Chappone di Gino Chapponi, e Iachopo Iachopi, e Franc di Meo delia Vacchia, e Salvestro di Dino, e Tomaso Ghuidacci, e Franc Berti, e Ruberto d'Ant di Puccio, e Lionardi di Filippo Bartoli, e LIONARDO DA VINCI DIPINTORE, e Ridolfo Paghanegli di Pisa, e Atalante della Viola, e Franc Cieho, e Andrea fratello di Malagigi de la v[i]vuola e (...) del maestro Mariotto, e Messer (...) Lapacino prete (...)"

il testo fotogafato personalmente da Riccardo Magnani


Tra i molti personaggi di spicco che Benedetto Dei ha contribuito a portare presso la città meneghina - tra i quali si possono riconoscere illustri poeti, banchieri e mercanti - figurano i nomi di "Leonardo da Vinci dipintore" e "Atalante della Viola", richiamando un episodio citato anche da Vasari: Leonardo in quell'occasione avrebbe donato una lira da braccio al Duca Francesco.

Questo eccezionale ritrovamento risulta essere di fondamentale importanza nel ricostruire, su base documentale, l'esatta biografia e l'opera di Leonardo da Vinci fino ad oggi conosciuta, spesso invece fondata su assiomi presuntivi che proprio da questo stesso documento vengono smentiti.

Riccardo Magnani ha anche esaminato la questione della possibile esistenza di due dipinti di Monna Lisa attribuiti dagli esperti a Leonardo da Vinci. Sulla questione si è scatenata di recente una querelle (ne diamo notizia > qui)
''In realtà il ritratto di Monna Lisa è andato perduto e quindi al Louvre non ci sarebbe ''Monna Lisa'' ma la Gioconda''.

Quello che sembrava un giallo della storia dell'arte rinascimentale, è stato in realtà chiarito.  ''La Gioconda è il ritratto al femminile di LEONARDO - afferma  Magnani -  la conferma viene persino da due dettagli fisionomici di Leonardo, che era sofferente all'occhio e  alla mano. La Gioconda simboleggia il matrimonio spirituale tra femminile e maschile, è la Signora Lombardia, e si colloca nella ricerca di infinito e di conoscenza che animò il Da Vinci''.

>> GUARDA L'INTERVISTA a CONTRO.TV  di Massimo Mazzucco

 

 


Autore: Corona Perer

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