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Kibbutz, un po' azienda e un po' hotel

In Israele ce ne sono 250, tutte comunità operose e accoglienti

I kibbutz in Israele proliferano da ormai oltre un secolo e sono ancor oggi un elemento importantissimo per l’economia israeliana, dato che da loro derivano il 40% della produzione agricola nazionale e il 10% di quella industriale. Il loro contributo non è certamente solo economico: i kibbutz sono spesso luogo di ricerca e innovazione per quanto riguarda la salvaguardia dell’ambiente, oltre che una delle esperienze più singolari e autentiche per i tanti turisti che visitano Israele ogni anno.

Il primo kibbutz, quello di  Degania Alef, risale al 1909. La sua struttura innovativa, ispirata ai valori della condivisione e dell’uguaglianza, riscosse presto molto successo, tanto che venne replicata in molti altri centri sparsi per il Paese.

Soggiornare in un Kibbutz significa compiere un viaggio in una società dinamica, che ha coniugato tradizione con innovazione e natura e che oggi offre la possibilità di trascorrere una vacanza in perfetta armonia con la natura.

I kibbutz sono infatti luoghi aperti ai turisti nei quali è possibile scoprire le bellezze nascoste del Paese e testare in prima persona la proverbiale ospitalità israeliana. In Kibbutz è possibile anche svolgere un'esperienza di volontariato che si è rivelata alquanto significativa per tutti coloro che l'anno scelta soggiornando in questi villaggi spesso immersi nel verde per un periodo minimo di due mesi. Questi villaggi sono anche un’ottima alternativa low-cost per una vacanza a stretto contatto con la natura: hanno prezzi contenuti, ma molteplici attrattive.

Attualmente in Israele i kibbutz sono circa 250, ognuno con le proprie aziende e peculiarità: alcuni sono uniti dalla ricerca tecnologica, altri dalla vicinanza e dall'armonia verso la natura; alcuni hanno scelto di mantenere uno stile di vita parco, altri invece hanno optato per qualche lusso in più. Moltissimi Kibbutz offrono un livello di ospitalità altissimo che si snoda tra hotel, B&B, ospitalità all inclusive.

Al Kibbutz Ein Gedi, che si affaccia sul Mar Morto c'è un grandioso giardino botanico, diventato parco nazionale nel 1972. Sorto nel 1953 sopra un insediamento millenario, questo villaggio è un luogo perfetto per il relax, grazie alle sue incantevoli spiagge,

Verso sud, a Eilat si trova Samar, una comunità vivace e attiva, che accoglie circa 50 famiglie e che negli ultimi anni è diventato un importante meta per l’eco-turismo.

Nel Negev il kibbutz Ketura è una vera e propria oasi in mezzo al deserto a 50km da Eilat. Fondato nel 1973 da un gruppo di giovani nordamericani, oggi ospita la Arava Power Company, azienda nel settore dell’energia che proprio nei terreni del kibbutz ha installato il primo impianto fotovoltaico di Israele. Ketura è il secondo insediamento più popoloso della regione: conta infatti circa 300 abitanti, di cui la metà sono bambini. Oggi è dotato di un grande impianto a energia solare e promuove attivamente tra i suoi abitanti uno stile di vita il più ecosostenibile.

Il più celebre kibbutz è sicuramente quello di Sde Boker, sorto nel 1952 nel sud di Israele, a 50km dalla città di Beer Sheva. Qui David Ben Gurion, storico Primo Ministro e fondatore dello Stato di Israele, trascorse l’ultima parte della sua vita ed è ancora possibile visitare la sua casa, oggi convertita in museo. Il kibbutz ospita circa 80 famiglie che vivono grazie all’agricoltura e all’industria leggera. Sde Boker è un ottimo punto di partenza per andare alla scoperta del maestoso deserto del Negev e del parco nazionale di Ein Ovdat, famoso per i resti dell’antica civiltà nabatea, ma anche per la sua natura rigogliosa e incontaminata.

 

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