Scienza, Ambiente & Salute

Come difendersi dalla zecche

Zecche già in circolazione da marzo. A maggio ci sarà il picco

Le zecche sono già in circolazione da marzo. A maggio ci sarà il picco. La presenza nei boschi delle zecche (Ixodes ricinus)  raggiunge il suo picco tra la fine di maggio e la prima metà di giugno. Questa specie è diffusa in tutti gli ambienti forestali dal fondovalle fino ai 1200 m s.l.m. e può trasmettere pericolose malattie, tra cui l’Encefalite virale (TBE), la Malattia di Lyme e la rickettsiosi.

Prevenire la puntura di zecca è l'arma più efficiente per controllare queste gravi malattie. E' necessario innanzitutto monitorare il loro ciclo di sviluppo e conoscere bene le aree dove si sviluppano, le cause che portano ad un loro aumento ed i microorganismi che trasmettono. Al fine di limitare la diffusione delle patologie provocate dalle punture di zecche è molto importante il controllo cutaneo e sugli indumenti, specie dopo un’escursione o passeggiata negli ambienti ad alta concentrazione.

La  novità è che la quantità di pollini dispersa nell'aria, misurata dalle stazioni di monitoraggio aerobiologico, potrà contribuire a prevedere l’incidenza di casi umani di encefalite virale (TBE). Lo dice una ricerca condotta dalla Fondazione Edmund Mach secondo la quale la quantità di polline di alcune specie di alberi, in particolare faggio, carpino nero e quercia, registrata nel corso di un certo anno risulta relazionata con i casi di TBE osservati due anni dopo.

Dal momento che le quantità di polline registrate nel corso del 2020 sono risultate molto elevate.
La quantità di polline in aria è, infatti, un indicatore della produzione di semi da parte delle piante, che rappresentano una risorsa di cibo molto importante per alcuni roditori selvatici ampiamente diffusi nei boschi trentini, quali il topo selvatico dal collo giallo (Apodemus flavicollis) o l’arvicola rossastra (Myodes glareolus).

Quando questa risorsa di cibo è abbondante, le popolazioni di roditori selvatici presentano un picco demografico significativo l’anno successivo, che a sua volta andrà ad amplificare la circolazione dei patogeni tra gli stadi giovanili di zecca.
Le analisi sono state svolte dalle Unità di Ecologia Applicata e Unità di Botanica Ambientale del Centro Ricerca e Innovazione della FEM.

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La malattia di Lyme: cause, sintomi e conseguenze

L’arrivo del caldo ha favorito la diffusione del parassita. È importante controllare la pelle al termine di ogni escursione. Le zecche si trovano solitamente sulle piante in zone umide ricche di cespugli, ai margini dei boschi, a quote inferiori ai 1.400 metri. L'allarme è che ne sono state rinvenute anche a quote maggiori. Occorre camminare in sentieri battuti, evitare l'erba alta dove la zecca si colloca e passa al malcapitato anche a seguito di un banale contatto.

La puntura di zecca non è dolorosa ma può trasmettere alcune infezioni tra cui le principali sono la malattia di Lyme e la TBE. Per prevenire le punture di zecca è consigliabile, quando si frequentano luoghi a rischio, camminare sui sentieri cercando di evitare il contatto diretto con le piante e l’erba, vestirsi con abiti coprenti e di colore chiaro e indossare cappello e scarpe chiuse.

È utile applicare sulla pelle scoperta prodotti repellenti per insetti a base di Deet (dietiltoluamide) e spruzzare sugli abiti composti a base di permetrina. Al termine dell’escursione è importante effettuare un attento esame visivo della propria pelle.

Le eventuali zecche individuate devono essere prontamente rimosse perché la probabilità di contrarre un’infezione è direttamente proporzionale alla durata di permanenza del parassita sul corpo. Per rimuovere una zecca dalla cute si raccomanda di afferrarla con una pinzetta a punte sottili il più possibile vicino alla superficie della pelle, tirare delicatamente senza strappo fino al distacco, disinfettare la cute e bruciare la zecca o incollarla su nastro adesivo per renderla inoffensiva.

Si consiglia di osservare, per un periodo di circa un mese, la zona della puntura per individuare la comparsa di eventuali segni di infezione. Se appare un alone rossastro che tende ad allargarsi oppure febbre, dolori alle articolazioni o altri disturbi, è importante rivolgersi al proprio medico.

La puntura di zecca non è dolorosa ma può trasmettere alcune infezioni.  Le principali malattie trasmesse dalle zecche sono la malattia di Lyme e la TBE. La malattia di Lyme si manifesta, dopo un’incubazione che va da 3 a 32 giorni, con chiazze rossastre sulla pelle e, a volte, con febbre, malessere, mal di testa, dolori alle articolazioni e ai muscoli. Dopo un po’ di tempo, settimane o mesi, può causare disturbi più gravi alle articolazioni (artriti), al cuore e al sistema nervoso (meningiti).

Contro questa malattia non è disponibile un vaccino ma, se presa in tempo, può guarire con una terapia antibiotica. La TBE, invece, è una malattia inizialmente simile all’influenza e può guarire senza problemi o, talvolta, evolvere in una forma più grave come la meningite o l’encefalite. In alcuni casi può anche lasciare danni permanenti al sistema nervoso.

È disponibile un vaccino contro la TBE in tre dosi. E’ raccomandato a chi svolge spesso attività all’aria aperta per motivi professionali o ludico-ricreativi.

La vaccinazione viene eseguita gratuitamente presso gli ambulatori vaccinali dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari. Il numero di casi di malattia di Lyme e TBE negli ultimi anni, in Trentino, appare in aumento. Dal 2000 al 2017 i casi noti di malattia di Lyme sono 221, con una media annuale di di 12.2; negli ultimi 5 anni, la media annuale è salita a 22.2. I casi notificati di TBE, invece, dal 2000 al 2017 sono 118, con una media annuale di 6.5. Negli ultimi 5 anni la media annuale dei casi è raddoppiata arrivando a 12.8.  E continua purtroppo a crescere.


Autore: Segreteria di Redazione

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