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Moena, a piedi nudi nel Parco

Passi leggeri, consapevoli, responsabili. Per sentire il bosco e ''sentirsi''

Passi leggeri, consapevoli, responsabili, ispirati da poesia e letteratura. Per "sentire" il bosco e "sentirsi". Scriveva il grande poeta indiano Tagore "Camminare è ad ogni passo un incontro con noi stessi". Per superare lo stupore alla richiesta di togliere gli scarponi, Luigi Casanova - guardia bosco di Moena, ambientalista doc (è presidente di Mountain Wilderness e vicepresidente nazionale del Cipra) - afferma: "...quando si nasce non abbiamo scarpe".

Lo incontriamo nel bosco di Moena, insieme al sindaco della località fassana, lungo il sentiero che sale al passo di Costalunga.
"Proponiamo questa attività ai nostri ospiti e ogni anno di più ne testiamo l'interesse perchè sono sempre di più quelli che vogliono sperimentare il parco a piedi nudi" aggiunge Riccardo Franceschetti albergatore locale.

A Moena si può fare un'esperienza sensoriale straordinaria: camminare a piedi nudi nel parco. Ispirati dal tutto diviene di Eraclito, da Anassimandro, Manzoni, Hermann Hesse, San Francesco si può provare a stare nella natura...naturalmente.

Superato l'ostacolo dei primi sassolini e degli aghi di pino, ci si accorge che è bellissimo e possibile. Il sentiero muschioso si offre alla palma del piede come un tappeto. L'acqua gelida del ruscello sulle prime sembra ostacolo insormontabile, ma una volta entrati regala una carezza certamente rude e forte ma rigenerante.

Tutto sembra predisposto per la contemplazione, ma niente è stato forzato: la sezione di tronco d'albero dove sedersi per ritrovare l'energia era già lì. Oltre a fornire un occasionale sedile per una pausa, parla e dice dell'età di quell'albero che venne tagliato, i suoi punti di forza e le sue debolezze. Luigi Casanova è maestro nell'accompagnare il visitatore dentro il bosco e le logiche di madre natura.

"Ogni pianta del bosco è importante, anche quella malata e quella morta, quella che spunta e quella che rigogliosa si protende verso l'alto. Il bosco è come una famiglia: ci devono essere i nonni, gli zii, i genitori, i bambini. Tutte le età concorrono a fare di una società un corpo armonico e anche nel bosco vale questa regola" commenta Casanova, lasciando il gruppo di giornalisti di Belgio, Germania, Austria e Italia stupiti non solo della proposta, ma anche del suo grande significato spirituale.

C'è un’immensa varietà di fiori: rododendri, stelle alpine, negritelle, genziane, primule, gigli bianchi e rossi, botton d’oro, anemoni sono solo alcune delle numerose specie floreali, rare e meno rare, che possiamo trovare durante le nostre passeggiate in fondovalle o a quote più elevate.

Noi ne abbiamo trovata una rarissima, della famiglia delle orchidee: la scarpetta della Madonna, un magnifico cespo in piena fioritura.

Le cime e i boschi sono popolati da animali di varie specie: dagli ungulati (cervi, camosci e caprioli), agli uccelli rapaci come i falchetti e l'aquila reale, dalle volpi rosse ai tassi, dagli scoiattoli alle marmotte. Il bosco: con i suoi pini, larici, abeti ed il suo ricco sottobosco fa da cornice a tutta la valle.

E quando si arriva a Moena si ha come l’impressione di trovarsi nel bel mezzo di una fiaba. Il paese a forma di stella è adagiato tra splendidi prati in una conca soleggiata, circondata da alcuni dei più bei gruppi dolomitici, tra cui il Sella, il Latemar e il Catinaccio. A Moena le piazze principali sono chiuse al traffico e consentono quindi di passeggiare tranquillamente nel centro al riparo da smog e rumore.

L’atmosfera magica del centro, con le sue case antiche, le vie caratteristiche e le diverse aree limitate al traffico, è un invito irresistibile per lo shopping, mentre i magnifici paesaggi circostanti offrono in tutte le stagioni scenari ideali per escursioni in mobilità dolce. Per questo Moena è una Alpine Pearls ovvero una di quelle località certitificate per il turismo sostenibile: in inverno gli sciatori possono servirsi di un efficiente servizio di skibus per raggiungere tutte le località della Val di Fassa e in estate sono attive diverse postazioni di noleggio e ricarica per le biciclette elettriche e la mobilità in loco è garantita da uno shuttle ecologico e da un collegamento diretto tra il parcheggio centrale e gli impianti di risalita.

Moena offre stupendi itinerari per passeggiate, trekking, gite a cavallo o tour in mountain-bike di ogni difficoltà e grado (qui si tiene ogni anno a settembre la Val di Fassa Bike, una bike marathon dell'Alpine Pearls MTB Cup). A Moena, nel punto di raccordo tra la Val di Fiemme e la Val di Fassa, si parla ancora oggi il ladino, antichissima lingua retoromanica, e la cultura è un mix ricco di tradizioni, storia, religiosità, arte e leggende.

Parte integrante della cultura è naturalmente anche l’enogastronomia: siamo nella patria del famosissimo formaggio Puzzone di Moena. La gastronomia è di grande qualità con i piatti della sana e semplice cucina della Val di Fassa: canederli, spätzle, strangolapreti, speck e strudel di mele, accanto ai piatti originali della valle, dalla zuppa d’orzo, alla polenta, che può essere accompagnata dalla selvaggina, dai funghi, dai fagioli e dai formaggi, tra i quali spicca l’irresistibile Puzzone di Moena, ingrediente irrinunciabile di molte ricette locali.

Tra i dolci tipici, sono assolutamente da provare le “fortaes”, frittelle a forma di chiocciola preparate con un impasto di farina, uova, lievito, sale, zucchero e grappa, che vengono servite con una spolverata di zucchero a velo e marmellata di mirtilli rossi o ribes. Da provare.

Info qui: www.moena.it
(Moena - 2014)

 


Autore: Corona Perer

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