Viaggi & Reportages

Il Giardino dei Ciucioi

Lavis: terminata la grande campagna di restauri

(foto Gianni Penasa) - Il giardino dei Ciucioi, acquistato nel 1998 dal Comune di Lavis,  è tornato alla comunità dopo una grande campagna di restauri, condotta, con la supervisione e il sostegno della Soprintendenza. Il giardino Bortolotti, noto anche come giardino dei “Ciucioi”, è molto singolare: tutto verticale.

''Il Giardino Bortolotti, una delle più scenografiche realizzazioni ottocentesche, dovute alla passione e alla visione di Tommaso Bortolotti che nel secolo scorso ha creato dal nulla uno spazio che non ha eguali in Trentino, spiega il soprintendente Franco Marzatico - in questo luogo si fondono aspetti emozionali ed esperenziali''.

“Appoggiato sul porfido vivo di una cava medievale - ha spiegato Marzatico -, in una simbiotica integrazione tra architettura e paesaggio, il Giardino Bortolotti si offre quindi come simbolo della sorprendente ricchezza del verde storico trentino, un patrimonio affascinante e fragile, ancora poco conosciuto”.

Il giardino Bortolotti ha dunque un impianto romantico “in verticale”, pensato e realizzato dal proprietario Tommaso Bortolotti (1796-1872). Il suo sviluppo, all’interno di una cava abbandonata, rivela così il suo forte contenuto simbolico, articolato in un percorso a spirale che si svolge come un cerimoniale di iniziazione sulle pendici della collina di Lavis.

Vero e proprio teatro, cui il paese fa da platea, il giardino è anche una “macchina” efficiente, composta di terrazzamenti verdi, scalinate, serre e stanze ipogee, con un ingegnoso sistema di distribuzione dell’acqua e un impianto di circolazione dell’aria per la climatizzazione dei locali.

Nel giardino trova posto fino a dicembre la mostra “Giardini ritrovati. Spazi e caratteri delle architetture verdi in Trentino”. L’iniziativa, a cura di Lia Camerlengo, Katia Malatesta, Alessandro Pasetti Medin, Claudio Micheletti, è in programma  fino all’8 dicembre 2020, ed è organizzata dalla Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, in collaborazione con il Comune di Lavis, l’Ecomuseo Argentario e Trentino Film Commission, con il supporto del Servizio provinciale per il sostegno occupazione e la valorizzazione ambientale.

L’ingresso è libero nel rispetto delle disposizioni “anti-Covid”.

www.giornalesentire.it - riproduzione riservata*

Gallery

Commenti (0)