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Genova - il Museo dell'Emigrazione alla Commenda

Il complesso medievale al Porto Antico fu sede dell'antico Ospitale

L'antico complesso medievale della Commenda di Prè, situato nei pressi del Porto Antico,  che fin dal XII secolo era ricovero dei pellegrini diretti in Terrasanta, sarà la sede del Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana (MEI). Una posizione strategica: con l’Acquario e il Museo del Mare a due passi.

L’emigrazione è un tema fortemente identitario per Genova ed è strettamente legato anche all’edificio scelto: la Commenda di Prè, è un capolavoro di arte medievale, da sempre animato da passaggi, viaggiatori, navi.

Genova e la Commenda di Prè rappresentano una sede particolarmente significativa per il Museo Nazionale MEI, considerato il ruolo che il porto della città ha svolto durante la lunga stagione dell’emigrazione italiana, fra Ottocento e secondo dopoguerra e oltre, quando milioni di italiani si sono imbarcati da Genova per raggiungere le Americhe e tutto il mondo. Genova ha avuto un ruolo strategico nella storia dell’emigrazione italiana grazie al suo porto, crocevia di persone, merci, culture. "Dovve i Zeneixi vàn, 'n'atra Zena fan" si è sempre detto.

Il progetto museale è stato definito tra Ministero dei Beni Culturali, Comune di Genova e Regione Liguria, con un accordo finalizzato a promuovere l'acquisizione, la conservazione, la comunicazione e l'esposizione di testimonianze materiali e immateriali relative al fenomeno dell'emigrazione italiana. E' stato pensato come un viaggio tra immagini e le storie dei milioni di italiani che hanno lasciato il nostro paese a partire dall’Unità d’Italia nel 1861 per arrivare fino ad oggi.

I lavori per l’adeguamento funzionale e tecnologico dell’antico edificio è al via e nasce dalla forte volontà di restituire al grande pubblico, nazionale e internazionale, la narrazione di un patrimonio  vastissimo e diversificato come quello legato alla storia dell’emigrazione italiana, un patrimonio  fisicamente diffuso in numerose località, italiane ed estere, custodito da  enti, istituzioni statali e locali, archivi, musei, centri di studio e ricerca, associazioni di emigrati.

Gli interventi, per un importo di circa 5,3 milioni di euro (di cui 300 mila arrivano da Fondazione San Paolo per la progettazione; 3 milioni dal MIBACT, nell’ambito del programma Grandi Progetti Beni Culturali e 2 milioni dal Patto per Genova, siglato tra Comune e Governo), riguardano l’adeguamento funzionale, il restauro e il risanamento conservativo della Commenda e dureranno circa un anno.

Il percorso espositivo sarà costruito intorno alle storie di vita dei protagonisti dell’emigrazione: le esperienze dei singoli saranno proposte al visitatore attraverso fonti primarie come le autobiografie, i diari, le lettere, le fotografie, i giornali, i canti e le musiche che accompagnavano gli emigranti, i documenti conservati da enti, istituzioni statali e locali, archivi, musei, associazioni di emigrati.

Le diverse “stazioni” racconteranno partenze, ritorni, destinazioni,  lavoro,  salute, alimentazione dei nostri "migranti" ed anche il razzismo, l’accoglienza, le tante motivazioni diverse per lasciare l’Italia, che rappresentano il grande mosaico della migrazione.

Ci sarà anche un “Memoriale” che attraverso una suggestione artistica intende essere il punto emotivamente più alto del percorso. La storia dell’emigrazione italiana è segnata infatti da una serie di episodi dolorosi, a volte collettivi. Uno spazio all’interno permetterà di approfondire gli episodi, dai fatti di Aigües Mortes (1893) alla strage di Marcinelle (1956), passando per disastri minerari e naufragi.

Il Museo racconterà anche l’emigrazione interna, declinata nelle sue due grandi direttrici, dalla campagna alla città e dal Sud al Nord e l’emigrazione contemporanea, con le forme che ha assunto dopo il 1973, anno del cambio epocale, in cui da paese di emigrazione, l’Italia diviene paese di immigrazione.

Il percorso museale integrerà anche quello del Galata Museo del Mare, che da anni offre ai visitatori un’esperienza multimediale coinvolgente con il Museo Memoria e Migrazioni, un percorso interattivo che rievoca la traversata oceanica dei migranti italiani a bordo dei piroscafi verso gli Stati Uniti e il Sud America, il Brasile e l’Argentina; e che in una sezione specifica racconta l’immigrazione contemporanea verso l’Europa.

Il MEI nasce da anni di ricerche e studi che hanno visto il fondamentale appoggio e la collaborazione di studiosi e istituzioni nazionali ed internazionali: hanno infatti collaborato anche musei e centri internazionali quali l’Ellis Island National Museum of Immigration, il Museo de la Inmigración di Buenos Aires e il Museu da Imigração do Estado de São Paulo di San Paolo.  

Ruolo fondamentale rivestono inoltre le numerose associazioni di “Italiani nel Mondo”, una molteplicità di soggetti spesso molto attivi, sia in Italia che all’estero, nelle relazioni internazionali e di forte impatto sulle comunità degli italiani espatriati. Le collaborazioni con queste Associazioni mirano a rendere il costituendo Museo testimone della complessità dei fenomeni migratori e rappresentativo di tutte le realtà regionali del Paese.

«Una grande operazione di memoria popolare e collettiva del nostro Paese – commenta Paolo Masini, presidente del Comitato di indirizzo per la realizzazione del MEI - Partendo dalle singole storie personali si arriva a ricostruire un fenomeno che è nell'anima stessa delle radici dell'umanità. Donne e uomini con le storie più diverse che spesso hanno saputo trasformarsi in semi preziosi in terre generose».

 

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