
Una leggerissima oscillazione
Piano B pubblica un inedito di Sylvain Tesson
“Il diario è una patria. Grazie a lui, il nostro sismografo interno si placa. Lo smarrimento del metronomo della vita che esplorava lo spettro a grandi colpi di panico si riduce a una leggerissima oscillazione.”
''Una leggerissima oscillazione'' (Piano B Edizioni) è una raccolta di diari inediti in Italia, pubblicati sul Le Point nella rubrica Philosophie Magazine e Grands Reportages, in cui Sylvain Tesson esplora i labirinti della propria esistenza tra avventura e introspezione.
L’autore, che ha da poco partecipato al Festival della letteratura di viaggio a Roma da candidato favorito per l’assegnazione del premio Kapuściński dedicato al giornalismo di reportage, prende per mano il lettore e lo conduce con i suoi appunti dalle steppe siberiane alle strade insanguinate del Donbass, dai vertiginosi silenzi delle vette alpine a quelli di una lunga degenza dopo un incidente mortale.
Tesson con l’acutezza di pensiero che lo contraddistingue annota vicende biografiche, cronache di attualità (i fatti ucraini del 2014, prologo delle attuali vicende belliche, il Bataclan…) e reportage di viaggi. Sfoderando una moltitudine di spunti interessanti su libri da leggere, film da vedere, luoghi da visitare; e profonde riflessioni sui grandi temi della contemporaneità: tecnologia, ecologia, economia e libertà di pensiero.
“Gli uomini hanno gettato sul mondo un sudario, al quale hanno dato il nome di “schermo”.
“La tecnica è stata inventata per servire l’uomo. La tecnologia invece lo ha disciplinato, lo ha messo al servizio dei dispositivi. L’uomo è diventato dipendente dai propri strumenti”
L’autore dei diari è il Tesson viandante, con la stessa filosofia che implica il viaggio su lunghe distanze, continua a camminare con l’occhio rovesciato all’interno, in un ininterrotto dialogo con se stesso e il mondo, anche quando viaggiare diventa impossibile: il 20 agosto 2014 Sylvain Tesson “cade sulla propria ombra” a Chamonix, mentre sta scalando una casa. Dieci metri di vuoto, seguiti da otto giorni di coma farmacologico, e una lunga degenza, sono i fatti evocati anche in questi diari.
Una leggerissima oscillazione è dunque da leggere in diretta linea di continuità con il resto della sua opera: il tema del viaggio permane come sfondo implicito o esplicito mentre la formula diaristica si rivela il registro fondamentale dello scrittore in quanto anche le sue prove narrative più celebri sono strutturate come diari.
"Tenere un diario arricchisce l’esistenza. L’appuntamento quotidiano con la pagina bianca costringe a prestare più attenzione ai fatti della giornata – ad ascoltare meglio, a pensare più a fondo, a guardare più intensamente".
Il diario è un modo di cartografare un viaggio o un innocente abitudine, di archiviare il tempo che scorre, restituendo in presa diretta ciò che accade nel proprio foro interiore e nel mondo circostante per poi individuarne le consonanze.
Tesson si muove in ascolto attraverso le rumorose contraddizioni della civiltà moderna, e traccia la mappa della sua personale battaglia contro il disordine del mondo e dell’anima. Tra aforisma e narrazione, questa scrittura lirica e tagliente invita a scoprire la forza nascosta del cammino e suggerisce che la vita è una sorta di agitazione tra due silenzi.
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