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Sutrio, l'albergo diffuso

Carnia: l'asta dei formaggi nel paese-albergo che ha fatto scuola

Una destinazione davvero interessante che è diventata un "caso" di innovazione: Sutrio. Il paese carnico è riuscito a coniugare la tradizione con la moderna ospitalità alberghiera. Nel centro storico dell'incantevole borgo della Carnia ai piedi dello Zoncolan (il principale polo sciistico del Friuli Venezia Giulia), si cammina tra sculture lignee e botteghe artigiane che organizzano dei laboratori per la valorizzazione e l’insegnamento della lavorazione del legno e dei tessuti.

E questa è la tradizione, ma le case tipiche di Sutrio con archi e palazzi settecenteschi, da alcuni anni  propongono un nuovo concetto di vacanza: l'albergo diffuso. E questa è l'innovazione. Il turista viene infatti ospitato nella vita semplice del paese, può godere di spazi di “casa” senza rinunciare ai servizi offerti dalle strutture alberghiere tradizionali. 

L’etica dell’albergo diffuso si fonda sulla rivalutazione del territorio e del patrimonio edilizio esistente, al fine di renderlo produttivo per il benessere della comunità intera. "L'idea è venuta nel post-terremoto 1976, ed è stata un'operazione di autentica rigenerazione" racconta Enzo Marsilio ex-sindaco del paese, anima di questa idea e una lunga esperienza da consigliere regionale che tuttora prosegue. A fare da contorno all'albergo diffuso (130 posti letto e oltre 10.000 pernottamenti attratti anche dalle piste innevate dello Zoncolan), anche affittacamere e agriturismo.

 

E' un piacere entrare nelle affollate osterie dove assaggiare i buoni salumi locali tra cui eccelle il prosciutto del Sauris. Da assaggiare assolutamente il Frichetto, un gustoso tortino a base di patate e formaggi con lo speck. Ottimo se accompagnato da una Ribolla dorata! Il frico, tortino di formaggio fuso, viene cucinato da solo o con patate, cipolle, erbe ed altre verdure ed è il piatto tipico tradizionale.

Sutrio è con ogni probabilità uno degli insediamenti umani più antichi di tutta la Carnia (alcuni studiosi rimandano il suo nome alla Sutri laziale), ma il suo nome compare per la prima volta in un documento solo nel 1300. Doveva esserci un castello medioevale sul colle di Ognissanti, dove oggi si trova la chiesa omonima, edificata all'inizio del XIX secolo dall'architetto Francesco Schiavi di Tolmezzo. E' però rimasto l'antico campanile seicentesco di una precedente chiesa. Da vedere la Chiesa intitolata a S. Ulderico, costruita tra il 1750 ed il 1760 dall’architetto tolmezzino Domenico Schiavi, è considerata una delle più belle costruzioni settecentesche della Carnia.

Non meno interessanti i dintorni. A Piano d'Arta, a pochi chilometri da Sutrio, atmosfera da favola in un antico castelletto restaurato e dotato di maneggio.

L'Agriturismo Randis, oltre ad offrire buona cucina, da tempo realizza speciali pacchetti vacanza destinati ai più piccoli con la "settimana in scuderia" per bambini e ragazzi dai 6 ai 16 anni.

A contatto con la natura possono sperimentare l'equitazione e scoprire il territorio e i musei. Ad occuparsi di loro è Morgana (info: 389 7616865). Il titolare Massimo Peresson ha tante storie da raccontare dei suoi cavalli e una grande conoscenza del territorio.

Da mettere in agenda una salita sullo Zoncolan con sosta alla Baita da Rico in località Ciarcenal: da qui in inverno si parte per le piste innevate, mentre d'estate per  passeggiate in e-bike verso le malghe. Affittare una camera è l'ideale per partire verso i tanti percorsi alcuni dei quali tracciati dallo stesso gestore della Baita, Silvio Ortis, ottimo cuoco oltre che straordinario affabulatore e instancabile promotore di turismo eco-sostenibile (tel. 0433 775150 - info@baitadarico.it)

Silvio Ortis  (foto: C.Perer)

Il borgo, che un tempo era rinomato centro di produzione di mobili in legno, ha la particolarità di avere un presepe... tutto l'anno (leggi qui).

A Sutrio si tiene anche l'asta dei formaggi.   “FORMANDI – Sapori e formaggi di montagna”  ospita ogni anno a fine estate a Cjase dal Len, un’antica segheria restaurata, l’Asta di formaggi di malga del Friuli Venezia Giulia.

foto www.giornalesentire.it

Sono 24 le malghe della Carnia, del Canal del Ferro-Val Canale e del Pordenonese che vi partecipano. L’Asta di formaggi di malga del Friuli Venezia Giulia dà modo ai partecipanti di aggiudicarsi alcune forme particolarmente pregiate e solitamente irreperibili. Gli addetti ai lavori (ristoranti, agriturismo, negozi di formaggi ed alimentari) sono sempre interessati ad acquistare i prodotti nella stagione di monticazione e l’asta è aperta al pubblico, che può assistervi ed acquistare le forme.

Info:
Albergo Diffuso Borgo Soandri
Pro Loco Sutrio

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Sutrio, la comunità ospitale

(2015) Come nasce una Comunità ospitale che offre sogni e ricordi al turista? E fare turismo è solo fornire un servizio e concorrere ad un'economia o è anche qualcos'altro ad esempio un modo per costruire una comunità più coesa e ospitale?

Riflessione che è stata al centro di un incontro che si è svolto a Sutrio nella Sala Convegni dell'Oratorio Parroccchiale alla presenza di amministratori pubblici e operatori del territorio, in particolare quanti promuovono e gestiscono la nuova formula dell'albergo diffuso.

La vera comunità ospitale si apre al turista, offrendo non solo il riposo ma aprendogli una sorta di piccolo mondo antico, tutto da scoprire: natura incontaminata, architettura tipica, un ambiente di persone autentiche.

 

Ma come funziona? L'albergo si "diffonde" nel paese ed il paese entra nell'albergo. I  residenti rappresentano un soggetto primario dei rapporti sociali con il turista, in quanto sono parte integrante e necessaria dell'offerta turistica stessa. Sono i protagonisti attivi che sanno dare vita all'ambiente, che creano la comunità ospitale aprendo le proprie case o narrando le proprie storie, o semplicemente portando avanti tradizioni consolidando e mantenendo lo spirito autentico dei luoghi.

Il turista riesce a innescare un circolo virtuoso che contribuisce a rimettere in moto, secondo un nuovo equilibrio, le attività economiche e sociali soddisfacenti per la vita dell'uomo, dunque un driver che restituisce qualità della vita alle persone residenti, creando appunto una "Comunità ospitale".

 

E' il caso del progetto Interreg IV Italia Austria GAST dedicato al concetto di Albergo Diffuso creato fra Sutrio, Sauris, Sappada e Werfenweng (Austria), tutte realtà contestualizzate e integrate nella comunità che ne sintetizzano cultura, storia e tradizioni per incentivare le attività di promozione e consolidamento del comparto turistico.

Si è creata una rete tra i vari poli e, all'interno dei diversi poli, tra le strutture commerciali, turistiche e artigiane. Fine ultimo quello di coinvolgere l'intero paese nell'offerta di un prodotto turistico completo e accattivante trasformandolo in una "Comunità Ospitale".

L'idea dell'albergo diffuso nato proprio in Carnia (Sauris di Sopra- Lateis 1980-1983) intende proporre un programma di gestione territoriale per le aree rurali in crisi, per le quali, dati i valori ambientali, storici e culturali che le caratterizzano, è stato fin da subito ipotizzabile l'attuazione di programmi di turismo eco-compatibile da utilizzarsi come supporto ed integrazione e di programmi di recupero socio-economico delle Comunità ancora residenti.

Con il progetto GAST si promuove un turismo che richiede ambienti ecologicamente sani, abitati da Comunità attive, ricche di storia, cultura e tradizioni. E pertanto la creazione di ospitalità e realizzazione di posti letto deve avvenire nel rispetto di un progetto generale, compatibile con altre azioni di valorizzazione e di recupero. Recuperare un patrimonio edilizio esistente conservando canoni architettonici della tradizione ha unito felicemente la volontà di innovare e guardare al futuro.

Ma non solo. Una comunità ospitale sa diffondere una cultura energetica e rendere consapevoli le amministrazioni comunali, per garantire la costruzione di una visione condivisa nell'interesse generale della comunità dell'intero territorio di riferimento, sula base della cooperazione tra attori locali per rilanciare lo sviluppo sostenibile del territorio. La comunità ospitale di Sutrio è già riuscita nell'intento, orientando tutte le riqualificazioni del proprio patrimonio edilizio alla massima efficienza energetica secondo i dettami del protocollo “casaclima”.

Attraverso la formula "Albergo Diffuso" la cui primogenitura è tutta friulana, tutto il paesaggio è rimesso in gioco, diventa occasione per riappropriarsi del concetto di paesaggio in tutte le sue accezioni, quale intreccio di natura, storia, cultura, dove l'agire per il futuro si confronta con la pluralità delle diverse vocazioni, mantenendo la totalità della cultura alpina, tenendone uniti tutti i fili. Vi par poco?

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