Arte, Cultura & Spettacoli

Giovanni Boldini tra moda e classe

Ha immortalato l'eleganza delle élites della Belle Époque

Affermatosi nella Parigi tra Otto e Novecento, crocevia di ogni tendenza del gusto e della modernità, Giovanni Boldini ha immortalato la voluttuosa eleganza delle élite cosmopolite della Belle Époque. Il fascino senza tempo dei caffè mondani, gli abiti da capogiro, l’eleganza della borghesia, il vaporoso romanticismo dei salotti fanno di Boldini il più grande ritrattista dell’epoca.

La bellezza dei ritratti di Boldini e delle donne che amava fermare in quadri  è  "magnetica" e di straordinaria modernità: nei suoi ritratti le modelle appaiono consapevoli di uno straordinario potere di seduzione e piene di fascino.

I dipinti di Boldini delineano e contribuiscono a definire lo stile, le tendenze e i canoni estetici della Ville Lumière, indiscussa capitale europea. L'artista aveva forti rapporti con il poeta Gabriele D’Annunzio, attraverso figure di comuni muse ispiratrici come la Marchesa Casati, eccentrica e seducente femme fatale. 

La straordinaria vita del pittore ferrarese si svolse tra Firenze, Venezia (dove fu membro del comitato patrocinatore della prima Biennale d’Arte), Londra, New York, Parigi ma anche Montecarlo, la Costa Azzurra e Sankt Moritz, dove era solito recarsi in villeggiatura: tante le sue frequentazioni intellettuali, tra cui Gabriele D’Annunzio, Filippo Tommaso Marinetti, Giuseppe Verdi e ancora Edgar Degas (con cui visita la Spagna e il Marocco), Edouard Manet, Alfred Sisley, John Sargent, Marcel Proust, sullo sfondo della sfolgorante ville lumière, dove si stabilì definitivamente nel 1871.

 

Boldini con l’amico pittore Paul Helleu, sua moglie Alice e altri amici sulla costa francese,1903

Giovanni Boldini narrò quell’universo femminile che si affacciava al nuovo secolo con grandi sogni di libertà e sentimenti di progresso civile, che si ribellava all’ordine precostituito anche solo scegliendo di farsi rappresentare in una posa anticonformista e sconveniente. Durante la Belle Époque, Boldini è stato l’artista italiano più famoso al mondo dando origine a una vera e propria Boldini mania: principesse, contesse, attrici e facoltose viaggiatrici internazionali arrivavano a Parigi da ogni parte d’Europa e d’America solo per farsi ritrarre da lui.

Donne influenti e affascinanti, come la scrittrice Colette, il soprano Lina Cavalieri, la ballerina Cléo de Mérode, l’ereditiera americana Consuelo Vanderbilt, duchessa di Marlborough, la nobildonna cilena Emiliana Concha de Ossa, l’aristocratica siciliana Donna Franca Florio, le principesse Marthe-Lucile Bibesco ed Eulalia di Borbone-Spagna, la contessa Gabrielle de Rasty che ritrae coricata.

Dipinse l’estrosa marchesa Luisa Casati, conosciuta tramite D’Annunzio e con cui intrattenne una lunga amicizia: il suo celebre ritratto con un levriero, che aveva riscosso un immediato successo al Salon de Paris nel 1909, è stato fonte di ispirazione anche per fashion designer contemporanei del calibro di John Galliano e Alexander Mc Queen.

Si può affermare che Boldini, con sua modernità artistica e il suo virtuosismo capace di cogliere anche la più sottile nota di sensualità del soggetto, abbia anticipato la figura del trend setter e dell’influencer: prima di iniziare a lavorare ai suoi dipinti, infatti, il pittore ferrarese era solito assicurarsi che le sue illustri modelle indossassero una mise all’altezza del suo impeccabile gusto.

Il  talentuoso pennello di Boldini ha consegnato alla posterità le immagini dei protagonisti di quell’epoca mitica concorrendo a fare di loro delle vere e proprie icone glamour. Nei ritratti di intellettuali, nobildonne e attrici incontrati nei salotti mondani della Parigi fin de siècle, rivive il fascino di una società raffinata ed elegante e di una femminilità “suprema e irresistibile”, come scrivono i cronisti dell’epoca. La moda diviene ben presto un attributo essenziale e distintivo della sua ritrattistica.

Ritratto della marchesa Luisa Casati

Grazie ad una pittura che unisce una pennellata nervosa e dinamica all’enfatizzazione di pose manierate e sensuali, Boldini dà vita a una personale declinazione del ritratto di società che diviene un vero e proprio canone, modello di stile e tendenza che anticipa formule e linguaggi del cinema e della fotografia di moda del Novecento.

Quando non era impegnato a dipingere, lo si poteva incontrare a teatro ad assistere alle esibizioni di Sarah Bernhardt o Eleonora Duse in compagnia del suo grande amico, il conte Robert de Montesquiou, o a gestire pubbliche relazioni all’Hotel Ritz, luogo di passaggio di uomini di stato e aristocratici provenienti da ogni parte del mondo.

La sua vita fu certamente un inno al...piacere di vivere.

Corona Perer
maggio 2021

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