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Cortona, città etrusca

''MyTuscany'' dicono gli americani, che l'amano moltissimo

Cortona piace moltissimo agli americani. Per loro è quasi un seconda casa: ci  mandano i figli a studiare, nelle due filiali aperte dall' università Athens della Georgia.

A cosa si deve questo successo? Alla sua bellezza, alla sua storia, al fascino delle sue viuzze, ma anche ad un libro, poi divenuto film, che ha affascinato gli States. Il merito quindi non va solo agli Etruschi che ne fecero una delle città più importanti della loro civiltà, non solo a San Francesco che sulle alture fondò un monastero di straordinario fascino e bellezza l'Eremo delle Celle, non solo alle chiese che custodiscono tesori tra medioevo e rinascimento, non solo a Gino Severini che qui nacque...ma anche alla scrittrice americana Frances Mayes.

Quando la Mayes arriva in questo borgo dove la magia della Toscana è autentica, se ne innamora e così  compra e ristruttura un casale e vi si stabilisce, scrive un libro di memorie che diventa bestseller in cui racconta la bellezza dell’ambiente, il piacere della vita tra profumi, sapori, e architetture. Con “Under the tuscan Sun” (Sotto il sole della Toscana) e il film che poi verrà girato a Cortona sulla scorta del suo testo che arrivano gli americani, attratti da un’Italia da scoprire. Oggi la villa dal suggestivo nome di “Bramasole” è meta di turisti stranieri provenienti da tutto il mondo che cercano.

 

Così nella centralissima Piazza della Repubblica i crocchi di turisti sono quasi sempre stranieri: senti parlare americano, i imbatti in giapponesi ed inglesi. In pittori che seduti sulla bella scalinata rinascimentale del Palazzo Comunale, nato da impianto medievale, con la  torre dell’orologio, tracciano schizzi di un angolo di mondo che sembra essere “il mondo”. Che si vorrebbe di più a Cortona? Nelle sue belle viuzze, le botteghe vitali tra scale e scalette, tra osterie e ristoranti stellati si trova lo spirito della Toscana più autentica.

In Piazza Repubbica si affacciano il Palazzo del Capitano del Popolo, (il più alto della piazza) che fu anche residenza del cardinale Passerini nel XVI secolo. In Pochi assi e si arriva a Piazza Signorelli, dove ci sono l'omonimo teatro in un edificio di stile neoclassico con un bel loggiato a serre arcate ed il Maec, il Museo di Arte Etrusca che ha trova sede in Palazzo Casali, edificio eretto nel XVI secolo dove sono racchiusi tesori di immensa importanza per chi ama archeologia e la civiltà etrusca di cui Cortona fu una delle capitali.

Al Maec bisogna programmare due orette di piacevolissimo tuffo nella storia della città etrusca e romana di Cortona. Vi sono raccolti reperti di eccezionale importanza divenuti “simboli” della cultura cortonese, come il lampadario etrusco in bronzo, la cosiddetta Musa Polimnia.

Tra il VIII e il VII secolo a.C., Cortona fu una delle dodici “lucumonìe etrusche”. Grazie alla sua posizione collinare, a 500 metri sul livello del mare, controllava i territori vicini dello stato etrusco. Lo testimoniano le mura e le tombe dei dintorni, gli oggetti di raffinato e gustoso artigianato in bronzo ed in terracotta. Passata sotto il dominio romano perde la sua egemonia essendo non più il centro di uno stato, ma periferia dell'impero. Nel 450 d.C. subirà il destino di Roma: i Goti la occuparono e ne fecero una cittadina ancora più anonima.

Ma i suoi fasti sono a testimoniare uno splendore non comune. Sono i materiali archeologici a dirlo, specie quanto rinvenuto nel parco archeologico del Sodo, dove vennero alla luce nei “Meloni” due siti di notevole importanza con tombe “a volta” che custodivano ricchissimi corredi funerari, oreficeria, una gradinata-terrazza decorata da gruppi scultorei, canopi e bracieri.

La ricostruzione della piattaforma-altare è presente nel Maec che ai piani superiori conserva anche gli altri tesori d'arte ovvero le collezioni dell'Accademia Etrusca come l’imponente raccolta di oggetti d’arte e di arredamento della famiglia Tommasi Baldelli, una delle più note casate cittadine, o le opere del pittore cortonese Gino Severini, tra i fondatori con Balla e Marinetti del futurismo, (sono in corso lavori di riallestimento che daranno a Severini l'evidenza che merita).

Al Museo Diocesano da vedere le importanti opere di Pietro Lorenzetti, Beato Angelico, Bartolomeo della Gatta, Sassetta e Luca Signorelli, oltre ad arredi sacri di notevole pregio.

Basta poi percorrere Via Nazionale l'unica via piana di Cortona (tutto il resto, preparatevi, è un saliscendi) per arrivare in Piazza Garibaldi dove all'ombra di un obelisco dedicato all'eroe dei due mondi  si gode di un unico panorama sulla Val di Chiana e arriva con lo sguardo al Lago Trasimeno ma anche verso Montepulciano e il monte Amiata.

Da non perdere l'occasione imperdibile di gustare il vero silenzio dell' Eremo Le Celle, uno dei primi insediamenti francescani, voluto da Francesco di Assisi che qui arrivò nel 1211 durante la sua attività di predicatore.

Francesco chiese un luogo nel quale potersi ritirare in preghiera e un giovane nobile della città, che poi diventerà uno dei primi seguaci e il “Beato Guido” gli propose un luogo selvaggio e solitario dove Francesco rinvenne i segni della sua fede: l’acqua, segno di Cristo acqua viva; la pietra, segno di Cristo roccia su cui edificare la propria vita; una fenditura nella montagna, memoria delle piaghe del Signore Gesù, tante volte agognate da Francesco, per rivivere nel suo corpo l’amore che il Signore aveva nutrito e nutre per ogni uomo nella sua passione. Qui celebrò la Pasqua del 1215 e da qui ripartì malato per raggiungere Assisi e incontrarsi con Sorella Morte.

 

E' un luogo dove si sperimenta il silenzio più assoluto. E nella cella di Francesco, un anfratto roccioso che scelse come luogo di preghiera, ci si trova a pensare di quanti doni sia stata munita Cortona e la sua terra.

Per scoprire Cortona può bastare  un week-end. Nel centro storico alberghi, B&B e ristoranti non mancano. Consigliamo l'Hotel Italia nella centralissima Via Ghibellina, una laterale di via Guelfa, uno splendido palazzo rinascimentale con camere arredate in stile e servizio bed and breakfast.
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Autore: Corona Perer

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