Attualità, Persone & Idee

Il futuro del futuro

In archivio il 18° Festival Economia di Trento

Francesca Fagnani ha intervistato il cardinale Gianfranco Ravasi in occasione del Festival Economia che da 18 anni porta a Trento personalità di livello e riflessioni sul nostro tempo. 

"IL FUTURO DEL FUTURO. Le sfide di un mondo nuovo" organizzato dal Gruppo 24 ORE insieme a Trentino Marketing per conto della Provincia Autonoma di Trento e con il contributo del Comune di Trento e dell’Università di Trento, ha dunque aperto le danze con una riflessione antropologica.

L’autrice del programma Rai “Belve” ha chiesto all’uomo di Chiesa e filosofia, presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura cosa sarà  il domani, anche nel senso della dimensione ultraterrena per i fedeli, la morte, l’assenza, l’amore, la conoscenza. Ravasi ha risposto.

“Siamo in una società contemporanea che continua a scartare l’idea della morte o a rappresentarla in maniera pornografica, pensiamo alla voce sintetizzata del defunto in una cappella funeraria. Il futuro non è un vuoto. È un’assenza da colmare, pensiamo ai nostri cari, con il nostro ricordo e la nostra visione. Esistere - continua Ravasi - è un dato quantitativo, vivere è un’altra cosa, è affascinante e drammatico”.

L’essere umano è fatto anche di emozione: “L’arte come la religione non servono a nulla, tranne che a mostrare il senso della vita”, l cardinale cita la frase di Henry Miller: “Quando un giovane è innamorato, il volto dell’altro diventa un panorama. L’amore è una conoscenza fondamentale, che dobbiamo coltivare, senza paura del tradimento”.

Sulle discriminazioni: “Tutti noi prima delle identità e diversità abbiamo l’adamicità, l’essere umano. In questo siamo uguali tutti. Le altre componenti ci arricchiscono come da un’unica radice germogliano fiori e foglie diversi”, conclude Ravasi che infine sottolinea il valore del dubbio, dell’interrogarsi e dell’andare oltre.

Diciamo quindi che il Festival della materia più fredda e odiosa, certamente la meno gioiosa per la civiltà del Terzo Millennio è partito col piede giusto, mettendo al centro l'uomo per un futuro libero da paure e da guerre. Poi però al festival è arrivato anche il Ministro Crosetto a ricordare che serve un esercito europeo. E il clima filo governativo è cambiato. Peccato.

28.5.2023

esentazioni.

www.giornalesentire.it - riproduzione riservata*

Commenti (0)