Arte, Cultura & Spettacoli

Quando Torino fu salvata ...dai russi

Tra storie di guerra e storie d'arte ai Musei Reali e alla Galleria Sabauda

Torino (foto: Andrea Guermani) - Si chiamava  Aleksandr Vasil’evič Suvorov, soprannominato il “Generale-avanti” (24 novembre 1730 - 18 maggio 1800). Fu l'ufficiale russo che salvò Torino e lo fece con l'aiuto dei torinesi. E' un capitolo di storia poco noto ai più. Ma la campagna di Aleksandr Suvorov in Italia era volta a dare ad una città importantissima che conservava la reliquia più importante della cristianità (la Sacra Sindone oggi conservata nella Cappella del Guarini), libertà e futuro.

Nel 1799, l’Imperatore Paolo I di Russia inviò Aleksandr Suvorov al comando delle truppe austro-russe affinché l’Italia venisse liberata dagli invasori francesi. Fu così che ebbe inizio la celebre Campagna d’Italia del Generale Aleksandr Suvorov. Nel giro di 4 mesi, l’Italia fu liberata dai francesi.
 
In seguito alla vittoria ottenuta sul fiume Adda, le truppe alleate, sotto il comando di Suvorov, entrarono in trionfo a Milano. Per l’occasione, presso il Duomo di Milano fu celebrata una Messa di ringraziamento.
 
Il Generale Suvorov acquartierò i suoi soldati nella cittadina di Lomello, non lontana da Milano, così da poter dare inizio da lì alla campagna di liberazione di Torino. Gli accadimenti di quegli anni furono alla base del successivo processo di unificazione dell’Italia.
 
Aleksandr Suvorov emanò a suo nome un manifesto nel quale chiariva che le truppe alleate austro-russe stavano entrando in Piemonte per ripristinare l’autorità del re, invitando tutti gli abitanti a unirsi alla battaglia per la liberazione.
 
Il 26 maggio del 1799, le truppe alleate sotto il comando del Generale Aleksandr Suvorov liberarono la città di Torino. Furono gli stessi abitanti del luogo, assieme alla Guardia Nazionale, a far entrare le truppe alleate in città.

Come testimoniano le fonti storiche, le truppe di liberazione furono accolte con grande giubilo. E ai Musei Reali di Torino questo capitolo di storia non è stato dimenticato. E' la storia stessa della città, quella che precede l'unificazione italiana.

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I Musei Reali di Torino - Le mostre

(gennaio 2023) - Con la  mostra dossier Rembrandt incontra Rembrandt. Dialoghi in Galleria i Musei Reali celebrano il genio del più grande maestro olandese del Seicento, con una selezione di ventidue opere tra dipinti, disegni e acqueforti allestita nello Spazio Scoperte della Galleria Sabauda (14 dicembre 2022 -16 aprile 2023).

Centro ideale dell’esposizione è La cena in Emmaus del Musée Jacquemart-André di Parigi, in prestito ai Musei Reali grazie alla policy di scambio adottata per rafforzare la collaborazione tra le istituzioni culturali italiane ed europee. L’opera è posta a confronto con il Ritratto di vecchio dormiente della Galleria Sabauda, uno dei soli tre dipinti dell’artista presenti nelle collezioni nazionali.

Nella tavola della Galleria Sabauda, acquisita nel 1866, la figura del vecchio addormentato è immersa in un’oscurità a tratti impenetrabile: soltanto il volto e le mani dell’uomo appaiono in piena luce, rischiarate dalla flebile brace del focolare. L’artista esalta i particolari, intensificandone l’effetto in modo volutamente irreale. Nella tela francese, la prodigiosa apparizione di Cristo agli apostoli è costruita sul contrasto tra le tenebre e la luce, che è anche luce mistica, immagine della rivelazione divina.

Le due opere, databili al 1629, sono rappresentative della fase giovanile di Rembrandt (Leida, 1606 - Amsterdam, 1669) e costituiscono significativi esempi della maestria del pittore nell’uso del colore, nella modulazione della luce e nella trasfigurazione poetica dei soggetti tratti dalla realtà quotidiana e dalla storia sacra. Nei due dipinti a confronto, la raffigurazione realistica dell’ambiente e dei personaggi, unita all’uso espressivo e simbolico della luce, richiama le innovazioni introdotte da Caravaggio nella pittura sacra nel primo decennio del Seicento, prontamente recepite nelle scuole pittoriche di indirizzo naturalistico in diversi centri italiani ed europei.

“Al centro dell’attenzione è uno dei capolavori della Galleria Sabauda, in cui il giovane Rembrandt sperimenta la sua maestria nella resa dei bruni e che in mostra è possibile ammirare cogliendone anche dettagli che dapprima sfuggono alla vista”, osserva Annamaria Bava, responsabile delle collezioni d’arte e di archeologia dei Musei Reali.

La fama di Rembrandt, la conoscenza del suo stile e la diffusione delle sue invenzioni sono favorite dalla circolazione di autoritratti autografi, dipinti, disegnati o incisi, a cui molto presto si aggiunge un numero difficilmente quantificabile di copie di sue celebri opere pittoriche e varie forme di emulazione da parte di allievi e coetanei, dediti a interpretare in maniera fedele la mano del maestro.
 

Rembrandt incontra Rembrandt
Dialoghi in Galleria
Musei Reali, Galleria Sabauda – Spazio Scoperte

(14 dicembre 2022 -16 aprile 2023).

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