www.giornalesentire.it
www.giornalesentire.it
Viaggi & Reportages

Atene, viaggio nel mondo di Odisseo

Grecia - Incontro con il Mito al Museo Archeologico Nazionale

(fotoservizio: Corona Perer) - Odisseo era il vero nome di Ulisse. Gli fu assegnato dal nonno materno Autolico e significava "odiato dai nemici". Ad Atene si fa un viaggio nel mondo mitico di Odisseo.

Arrivando il visitatore deve programmare alcune tappe irrinunciabili. La prima è l'Acropoli, ovviamente; quindi il nuovo avveniristico Museo dell'Acropoli,  sorto ai suoi piedi ( > clicca qui)

Dieci anni dopo l’apertura del museo dell’Acropoli, è stato varato un nuovo percorso per visitare l’antico quartiere venuto alla luce ai piedi del Partenone. Una superficie di 4000 mq. con case, laboratori, terme e strade.  I visitatori  su una passerella metallica possono ammirare l’antico quartiere dall’alto risalente ai tempi classici fino a quelli bizantini.

 

Ma ad Atene non si può mancare una visita al “vecchio” museo che però non ha perso fascino e resta uno dei più grandi e importanti musei del mondo. Il  Museo Archeologico Nazionale di Atene, è un pozzo di bellezza. Per raggiungerlo dall'Acropoli è consigliabile il filobus che conduce proprio davanti all'ingresso del Museo oppure si può prendere la metro (linea rossa) e scendere alla stazione di piazza Onomìa. Qui o si prosegue con la linea verde, che in poche stazioni conduce al museo, oppure dalla piazza si imbocca a piedi (non ci vuole poi molto), Avenue 28 Ottobre. In pochi minuti si è al cospetto del grande parco davanti al Museo, nato il 3 ottobre 1866 a soli 30 anni dalla raggiunta indipendenza dello stato greco.

Dice molto della dignità del popolo greco e del suo profondo rispetto per la storia, che i primi governanti del moderno Stato abbiano posto tra le priorità di governo la messa in sicurezza dei tesori archeologici. Grazie a loro nell'ottobre 2016 il Museo Archeologico Nazionale di Atene ha potuto celebrare i suoi primi 150 anni. Restaurato  di recente espone  - dicono i suoi addetti - 11690 reperti. E ci tengono a precisare il numero esatto.

La struttura di stile neoclassico sorge accanto al Politecnico, affacciato in una delle vie più trafficate di Atene nel terreno dove era sorto nei secoli il Foro Romano. Furono gli architetti Ludwig Lange ed Ernst Ziller a disegnarlo e a 150 anni di distanza il rigore formale delle sue aule (lo stile interno è molto essenziale e razionalista), è ancora attualissimo per gli oltre 11 mila reperti che fino a prima erano conservati nel tempio di Efesto nell'Agorà. Dall'arte Calcidica, all'arte ellenica del periodo più aureo, si è al cospetto della Storia.

Si parte dai tesori micenei, dalle maschere d’oro, come quella di Agamennone, il primo personaggio con il quale il visitatore fa conoscenza. Un tuffo al cuore: la maschera fu scoperta a Micene da Schliemann. Si cammina tra  vasi rituali, ceramiche e affreschi, statuette votive.

E' in questo museo che si conserva il magnifico Kouros scoperto a Sounion, tornato in Grecia dopo varie vicissitudini. Un tuffo al cuore continuo: tra le sculture del tempio di Afea e Egina, la stele votiva, del 440 a.C. di grande valore, raffigurante una scena dei misteri Eleusini, i numerosi lekythos (vasi) funerari come quello di Hermés che conduce una giovinetta nell’Ade, la statuina di Zeus, la testa di Igea, l’Efebo di Maratona, la stele di Egeso. Capolavori che meriterebbero una giornata intera.

Il museo va visto e meditato con calma, perchè le emozioni sono continue: si sosta davanti al famoso fantino di Artemissio, un bronzo dal realismo impressionante per arrivare a Zeus (o Poseidone) datato 470-460 a.C., bronzo, una fusione a cera persa, alta oltre 2 metri, dove il guerriero personifica la Bellezza e la Perfezione nella magnifica proporzione  tra anatomia e movimento.

Negli 8000 mq di superficie espositiva trovano spazio anche servizi molto avanzati: al pian terreno c'è un bellissimo book-shop dove si possono trovare anche ottime riproduzioni in gesso dei principali miti greci, e una modernissima caffetteria (dove è possibile mangiare qualcosa di tipico a costi contenuti), affacciata su un bellissimo patio anch'esso ricco di reperti.

I greci hanno sempre amato il loro museo: lo difesero quando la dichiarazione di guerra dell'Italia fascista (1940) fece temere saccheggi. Le guide ricordano sempre ai turisti che furono gli archeologi del museo ad impacchettare uno ad uno i reperti per seppellirli in grandi fosse sotterranee e metterli al riparo da eventuali razzie.

Fu un particolare humus culturale a far nascere il Museo, ovvero quell'epopea tra 17mo e 19mo secolo segnata dalla malattia per le antichità greche per non dire ossessione che produrrà con l'interesse anche fenomeni vicini al saccheggio di oggetti antichi. Proprio per arginare questo fenomeno le autorità greche chiesero ai loro governi di legiferare, proteggere il patrimonio e creare musei archeologici come quello che si sta celebrando.

Non chiamarlo Amore sarebbe impossibile.

C.Perer

**

GRECIA,  INCONTRO CON IL MITO

(C.Perer - 2015) L'incontro con la storia e con il Mito intercetta sentimenti profondi e una cultura dalla quale veniamo tutti. Infatti in Grecia ci si sente a casa e una visita all'Acropoli resta in cima alla lista dei desideri.

La visita al Partenone si completa solo con l'ingresso al sottostante museo, un'avveniristica struttura tutta in vetro pensata per intercettare da ogni punto quell'Acropoli che insegnò al mondo la Bellezza: dall'architettura al pensiero.

La Grecia è storia e tesori. La Lista del Patrimonio Mondiale conta 18 siti della Grecia. L'ultima in ordine di tempo è stata Filippi, uno dei più importanti e più completi siti archeologici della Grecia settentrionale, con molti monumenti dall'evoluzione della città dal periodo ellenistico al periodo tardo bizantino.

Il valore universale eccezionale della città di Filippi è documentato sia dal patrimonio archeologico che architettonico; grazie al passaggio di San Paolo si può datare l’inizio del cristianesimo in Europa. Paolo fondò proprio qui  la prima chiesa cristiana sul suolo europeo nel 49/50 dC.

La domenica la gente si riversa a Monastiraki tra i mercatini del quartiere steso ai piedi di Via Ermiou, in cima alla quale sta piazza Syntagma ed il Parlamento greco.  La capitale Atene sorprende per la sua vitalità: brulicante di gente ad ogni ora. Gli ateniesi amano uscire, incontrarsi e incontrare. Taverne e localini di sera si animano di un'umanità variegata e nei quartieri più cool la vita notturna riserva molte sorprese e una Atene che non ti aspetti: sempre pronta a far le ore piccole.

 

Imperdibile alle 11 lo spettacolo del solenne cambio della guardia, ma tra la folla di turisti ci sono sempre anche gli ateniesi. "Vengo qui da 65 anni, da quando ero bambino" racconta Ghiorgios "poi vado al mercatino".

La Grecia è non solo un paesaggio meraviglioso ma storia di devozione, di gente con la scorza, di uomini e donne chiamati spesso ad atti di coraggio.

Dalla Grecia si porta via il ricordo di un popolo forte, giustamente orgoglioso, tenace, con una storia che arriva dai Miti, capace di accomunare le forti passioni alla legittima aspirazione al piacere della vita, un popolo capace di "relazione", sempre aperto all'accoglienza, sempre disposto ad iniziare una danza con l'ospite.

Lungo la strada che da Ioannina conduce a Zagori, appare sopra una collina, un monumento alle donne dell'Epiro. Quando non c’erano più uomini nei villaggi , perché nascosti tra le montagne a far la guerra, le  donne portavano loro le munizioni.

In questi posti sperduti, tra  Zagori e il monti del Pindo, tra sentieri gelati e neve alta, nemmeno i muli riuscivano a farcela. Le donne sì. L'opera ricorda gli sforzi compiuti dalle donne greche nella II Guerra Mondiale.

Dalla Grecia porti via anche "la pietra" dei villaggi dell'Epiro una regione sorprendente tra fiumi, ponti e gole di ardita bellezza e piccole chiese o monasteri dove la solida tradizione cristiano-ortodossa scandisce il tempo di generazione in generazione.

Nelle isole, raggiungibili in poche ore dal porto del Pireo, la vita assume altri ritmi e la tradizione regna sovrana. In alcune di queste, come Hydra, non ci sono auto, ci si arrangia con l'unico mezzo a trazione integrale 4x4: il mulo.
Abituata a vento, sole e mare la gente sembra scolpita e fortificata dalla natura.

Pura magia. Come le fragole giganti al mercato della piazza di Monastiraki.

C.Perer

 


Autore: Corona Perer

www.giornalesentire.it - riproduzione riservata*

Gallery

Commenti (0)