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Europa matrigna: sovranità, identità, economie

L'ultimo libro di Thierry Vissol, europeista convinto

(immagine di copertina di Musa Gümüs) - "Nei discorsi dei leader come Orbán, Le Pen o Salvini, l’Europa diventa il capro espiatorio, causa di tutti i mali. La realtà è ben diversa, ma nessuno ce lo dice" afferma Thierry Vissol nel suo ultimo libro che ha intitolato "Europa matrigna: sovranità, identità, economie" (Donzelli Editore).

"Ciò che l’Europa comporta davvero per i suoi cittadini, in termini di sostegno, incentivi, tutela e innovazione, è poco conosciuto e molto poco comunicato, perché i media che dovrebbero farlo preferiscono seguire il rumore delle tendenze eversive, piuttosto che raccontare ciò che funziona" afferma l'economista e storico francese, direttore del Centro Librexpression (www.libex.eu).

Vissol dice qualcosa di dirompente per tempi come questi, stretti tra populisti, sovranisti, gilet gialli.  "Non ci troviamo mai a pensare che essere parte dell’Unione europea è una gran fortuna" scrive.

"Gli inglesi, che hanno scelto di uscirne, stanno dimostrando quanto sia diffcile rinunciare ai benefici che questa appartenenza comporta. Nonostante questo, i cittadini europei raramente hanno la percezione dei vantaggi che la loro condizione assicura loro: è più facile che l'Europa sia considerata come una matrigna, piuttosto che come una madre amorevole, come qualcosa o qualcuno che chiede sempre, senza mai dare nulla in cambio".

Prova di questa visione distorta, causata in parte dal prolungarsi della crisi economica e dall’accrescersi del disagio sociale, è secondo Vissol l’ondata antieuropea che sta montando in molti paesi dell’Ue e che rischia di avere un peso decisivo alle prossime elezioni. Partiti nazionalisti, sovranisti, a volte apertamente razzisti e xenofobi, sembrano non fare più paura: attirano, secondo i sondaggi, un elettore su tre. La loro base è la rabbia, l’insoddisfazione per lo status quo e la sfducia crescente verso i partiti tradizionali, considerati incapaci di risolvere la situazione.

"Queste rivolte contro il vecchio ordine politico, ma anche contro la modernità di un mondo globalizzato e senza confni, portano a una rivendicazione della sovranità nazionale e al rifuto del governo di Bruxelles".

 

Il  libro pone così al centro i grandi temi del dibattito sull’Europa: la sovranità, la questione demografico-migratoria e la crisi economica cercando di rispondere, punto per punto, alle accuse che ad essa vengono mosse da ogni parte. Pur avendo ben chiari i limiti che l’Unione europea presenta allo stato attuale, Thierry Vissol ci racconta che cosa può ancora offrirci questa così bistrattata «matrigna», invitandoci a considerarla non tanto come un problema, quanto come una grande opportunità.

Nel libro Vissol compie anzitutto un excursus storico che suddivide il tempo in tre fasi (il tempo delle illusioni, delle menzogne e dell’odio) per andare poi al cuore del problema tra storia, memoria e modernità ovvero le tematiche legate a  identità nazionale e cittadinanza, mondializzazione e sovranità. Analizza qundi la sovranità nazionale e i suoi limiti per spingersi verso le  illusioni di sovranità che hanno un importante case-history nella Brexit del quale Vissol enuncia i possibili effetti.

 

Il saggio compie anche una breve storia della creazione dell’Europa come entità geografica, problema non semplice (basterebbe al proposito sentire cosa ne pensa uno storico come Luciano Canfora), per poi arrivare al mantra della Europa matrigna,  le responsabilità dell'euro, la politica monetaria ed anche il cammino del progresso tecnico e umano tra rivoluzione dell’era digitale, robot, androidi, cyborg, avatar . E termina con una domanda: andiamo verso la sovranità o la schiavitù?

Per arrivare alle elezioni informati e liberi, occorrerebbe sgomberare il tavolo dai luoghi comuni alimentati anche da molte fake-news. Il libro tenta decisamente questa operazione.

 


Autore: Corona Perer

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