Arte, Cultura & Spettacoli

Rovereto, il Museo della Città

Palazzo Sichardt, già Jacob Scopoli, fu edificato nel Settecento

Palazzo Sichardt, già Jacob Scopoli fu edificato nel Settecento dalla famiglia Sichardt, commercianti di Norimberga. Dalla sua costruzione al 1910, anno in cui divenne proprietà del Comune di Rovereto, cambiò diversi proprietari e per tale motivo è ricordato anche con i nomi di Scopoli e Jacob, questi ultimi fondatori della Cartiera cittadina.

Oggi ospita il Museo della Città, che torna a dare a Palazzo Sichardt il suo ruolo originario di museo innestato nel tessuto storico cittadino.

 

L'edificio, originariamente destinato allo stoccaggio e alla vendita di tessuti e filati, presenta una struttura regolare con file simmetriche di finestre, ed è decorato da una doppia scala (sui due lati lunghi) da ringhiere in ferro battuto. È espressione dell'operosità e dell'estetica degli imprenditori che contribuirono alla crescita della città, a livello urbanistico e sociale.

Nel 1939 il podestà concesse il Palazzo al Museo Civico, perché ne facesse sede degli uffici e delle esposizioni. Poi entra in campo la nuova sede del Museo (in borgo santa Caterina) ed il Palazzo cade in lungo oblìo.

Oggi al suo interno il visitatore ripercorre la linea del tempo della storia della città attraverso la raccolta d’arte custodita dal Museo e percorsi “digitali”.

Il Museo è gestito dal Museo Civico di Rovereto che fino al 2019 gestiva anche Palazzo Alberti Poja (all'interno del quale era stato creato lo Spazio Melotti, poi chiuso per dare i locali all'Università di Trento). 

Si trova all'interno di Palazzo Sichardt, sede del Museo della Città. Il servizio, che permetterà ai cittadini di godere degli spazi dell’edificio, è stato trovato al piano terra dell’edificio settecentesco, recentemente restituito a Rovereto dopo un intervento di restauro che lo ha reso funzionale alla sua nuova destinazione

I dati sull'affluenza del Museo della Città sono in realtà ancora molto ridotti, persino imbarazzanti: in epoca pre-pandemia contava una media di 10 visitatori al giorno, non osiamo pensare cosa sia accaduto dopo.
I dati sono stati forniti in consiglio comunale come si legge nell'articolo del quotidiano Trentino del gennaio 2019 ( > qui sotto) dove è lo stesso presidente Laezza ad affermare: «Altissima qualità ma nessuna attrattiva».

 

 

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