Betania: qui battezzava il Battista (foto giornalesentire)
Betania: qui battezzava il Battista (foto giornalesentire)
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Tell a-Kharrar, la Betania sul Giordano

Giordania: la Terra Santa inizia qui

(13 gennaio 2023 C.Perer) - Anche se solitamente è tra Israele e Palestina che si tende a configurarla, la Terra Santa inizia proprio in Giordania. Qui si svolsero eventi cruciali narrati sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento. A partire da quello sguardo - che possiamo immaginare carico di speranza e sogno - che Mosè ebbe il bene di gettare sulla Terra Promessa contemplandola proprio dalle  alture giordane del Monte Nebo.

In questa foto, che abbiamo scattato sul Monte Nebo si vede chiaramente cosa potè vedere l'occhio del Patriarca e verso quante direzioni potesse spaziare: Gerico, Ramallah, Betlemme, Hebron e naturalmente Gerusalemme.

Non a caso la Giordania è l'unico paese ad essere stato visitato da quattro papi, a partire da Papa Paolo VI nel 1964, seguito dalle visite di Papa Giovanni Paolo II nel 2000, Papa Benedetto XVI nel 2009 e Papa Francesco nel 2014 che iniziò il suo pellegrinaggio in Terra santa proprio dalla Giordania.

La Giordania investe nel turismo religioso e ne ha recentemente discusso in Vaticano siglando accordi per sviluppare la cooperazione tra i settori privati e promuovere le offerte turistiche della Giordania in Italia, poiché i cittadini italiani rappresentano il secondo più grande gruppo di visitatori europei. Il Ministro del Turismo e delle Antichità della Giordania Makram Qaisi ha incontrato sia il Segretario di Stato vaticano Cardinale Pietro Parolin che il Ministro del turismo Daniela Santanché. Obiettivo: sensibilizzare il pubblico italiano sulla sicurezza della Giordania e sulla sua distanza geografica dalle zone di conflitto.

Il 2030 sarà l'anno di Giovanni Battista "Profeta Yahya Bin Zakaria" e i luoghi di pellegrinaggio cristiani in Giordania, in particolare il sito del Battesimo e quello di Macheronte saranno in prima linea. Cinque i luoghi di pellegrinaggio in Giordania: Betania oltre il Giordano, il sito del Battesimo di Gesù Cristo, il Monte Nebo, la Chiesa di Nostra Signora della Montagna ad Anjara, Tell Mar Elias e Macheronte, dove Giovanni Battista fu decapitato. La fortezza con le sue colonne è oggetto di restauri attualmente in corso che si prevede saranno ultimati per l'Anno del Battista.

 

Nelle sinuose anse del fiume Giordano, che bagna e segna uno dei confini più pericolosi e unici di tutta la terra, predicò il Battista che gli studiosi riconducono al gruppo degli Esseni. Ed è in questa periferia che Gesù inizierà le sue predicazioni dopo i 40 giorni di deserto, presentandosi proprio a Giovanni per il rito battesimale. Quel luogo si chiama oggi Tell a-Kharrar e poco lontano da qui ci sarebbe il Colle da dove Elia salì in cielo.

La località - già nota in testi bizantini e medievali - è chiamata "Betania oltre il Giordano".  Campagne di scavo hanno portato alla luce un edificio dell'inizio del III Secolo mosaicato, una sorta di  "stanza della preghiera" cristiana. Nel 1996 il luogo è stato definitivamente identificato come il punto in cui visse e operò il Battista.

Qasr el Yahud è ritenuto identificabile con il sito in cui, secondo il Nuovo Testamento, Giovanni Battista battezzò Gesù (Matteo, 3: 13-17). Il sito è anche considerato il luogo in cui i figli di Israele attraversarono il Giordano quando entrarono nella terra di Canaan.

La storicità di Mosè è questione sulla quale si sono interrogati schiere di studiosi ed esegeti del testo biblico. La Bibbia narra che prima di chiudere gli occhi per sempre  -  e prima di affidare a Giosuè il compito di proseguire il cammino verso la Terra Promessa - Mosè vide la valle del Giordano, il luogo che ospiterà la Rivelazione Cristiana.

Il 10 gennaio si celebra la festa del Battesimo di Gesù. I frati francescani della Custodia di Terra Santa si riunscono nella Chiesa di San Giovanni Battista, sulla sponda occidentale del fiume Giordano che invece si chiama a Qasr el Yahud e si trova sulla sponda israeliana. Il sinuoso corso del fiume conduce infatti i piedi del pellegrino continuamente a cavallo di due stati l'antica Palestina (oggi Israele) e la Giordania.

Una celebrazione del Custode di Terra Santa padre Patton
 

Il lavoro archeologico sia sul Monte Nebo che su Betania è stato portato  avanti da studiosi di prima grandezza fra questi il padre francescano Michele Piccirillo della Custodia di Terra Santa. Grazie a lui nel 1996 sono venuti alla luce vasellame, monete e resti architettonici di un monastero bizantino del V secolo.

Si deve al frate francescano  se - incrociando il diario della pellegrina Egeria che rendicontò un suo pellegrinaggio effettuato nel 394 d.C. - si arrivò ad individuare in base alle distanze annotate che da lì si proseguiva al monte da cui Mosè vide la terra promessa e dove sarebbe stato sepolto: il villaggio di Faysaliyya sul monte Nebo.

Sulla vetta della montagna, nota come Siyagha, sono stati scoperti i resti di una chiesa e monastero e sei tombe scavate nella roccia. Qui Piccirillo ha chiesto di essere sepolto dopo una vita interamente dedicata alla ricerca e alla storia per conto della Custodia di Terra Santa.

Da questo punto, assolutamente magico si possono accarezzare le terre che anche Mosè avrebbe visto, abbracciando in un solo colpo d'occhio le alture di Gerusalemme che in linea d'aria si trova a poco più di 46 km., Gerico, il regno dei moabiti, nonchè la profondità del Mar Morto con le grotte di Qumran che sarebbero state destinate a svelare i loro tesori solo 3000 anni dopo (ritenendo valida la datazione di Giuseppe Flavio ed Erodoto che fissa il periodo di Mosè al 1550 avanti Cristo) e cioè nel 1950 quando vennero rinvenuti i famosi rotoli del Mar Morto. Si possono ammirare al Museo Nazionale Giordano della capitale Amman.

I rotoli sono un insieme di manoscritti: circa 900 documenti relativi alla Bibbia ebraica, scoperti tra il 1947 e il 1956 in undici grotte a Qumran, sulla riva nord-occidentale del Mar Morto. Comprendono le più antiche copie superstiti dei libri biblici con relativi commenti di epoca Tardo Giudaica. Scritti in ebraico, aramaico e greco, per lo più su pergamena, altri su papiro, sono databili tra il 150 a.C. e il 70 d.C. Grazie ad essi si è potuta comprendere meglio anche la genesi del Nuovo Testamento. Uno tra i principali studiosi è stato il Cardinale Carlo Maria Martini.

I reperti sono oggi conservati in parte ad Amman al Museo Nazionale Giordano, in un'ala emozionante e di grande suggestione, ed altri alla Biblioteca Nazionale di Parigi. Altri ancora si trovano  nel Museo d'Israele e nel Museo Rockefeller, entrambi a Gerusalemme. Vari frammenti sono poi in possesso di istituzioni o di privati.

E sulla vetta del Monte Nebo si staglia sull'infinito la Croce intrecciata col serpente collocata in cima al Monte Nebo è stata creata dall'artista italiano Giovanni Fantoni.

L'artista coglie felicemente due simboli: il serpente di bronzo forgiato da Mosè nel deserto e la crocefissione di Gesù.

Dall'alto del monte, dove sorge un presidio della Custodia di Terra Santa, si apre l'infinito del deserto che racchiude una storia infinita: quella della Cristianità.

(Corona Perer)

* foto di copertina Betania oltre il Giordano, qui battezzava il
Giovanni Battista e su questa roccia si presentò Gesù (foto giornalesentire.it)

 


 


Autore: Corona Perer

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