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Olio del Garda:quale futuro?

Le olive del Garda sono buone: sanno di erba fresca, fieno, carciofo e mandorla. Ma quale futuro per la olivocultura?

Il territorio del Garda è il cuore di un piccolo sistema olivicolo, meno dello 0,5% della produzione italiana, noto in Italia e nel mondo per la produzione di oli extravergini di qualità. Alla olivicoltura trentina, una realtà da 1.800-2000 tonnellate di olive, da cui si spremono mediamente 270-280 tonnellate di olio extravergine di oliva, è dedicata un incontro che si terrà il 14 marzo a Cavaion Veronese.

Alla vigilia di una nuova stagione produttiva, il Consorzio di Tutela dell’olio Garda DOP si interroga sulle prospettive del comparto con una Tavola Rotonda che metterà a confronto relatori e olivicoltori gardesani (ore 18.00 - Sala Civica di Corte Torcolo)

Cambiamenti climatici, difficoltà agronomiche, problematiche fitosanitarie e scarsi risultati sia economici che produttivi per il comparto olivicolo del Garda.

“Olivicoltura gardesana, quale futuro? Problemi agronomici e prospettive future” sarà un incontro principalmente tecnico, ma aperto, promosso dal Consorzio di tutela dell’olio extra vergine di oliva Garda DOP con il patrocinio del comune di Cavaion Veronese e il contributo di BCC Valpolicella Benaco Banca.

La serata sarà utile per fare il punto della situazione attuale, con l’illustrazione delle principali avversità rilevate nelle diverse zone su cui insiste la denominazione - unica DOP italiana sviluppata su tre regioni- su quali potranno essere le strategie da adottare per tentare di mitigare i problemi che hanno colpito le piante di olivo nel territorio gardesano, nonché sugli scarsi risultati produttivi delle ultime campagne. Un incontro che sarà un’occasione di confronto tra i relatori – professori universitari, esperti agronomi ed associazioni di olivicoltori - ed i produttori del Garda alla vigilia della nuova stagione olivicola.

«La situazione che i produttori di olio Garda DOP stanno vivendo negli ultimi anni è veramente complessa – spiega il presidente del Consorzio di Tutela, Avv. Simone Padovani – basti pensare che dal 2019 ad oggi ben tre campagne di raccolta (2019, 2021 e 2023) sono state, dal punto di vista produttivo, particolarmente scarse. Una situazione generata in buona parte dal cambiamento climatico che sta portando anche allo sviluppo di nuovi patogeni emergenti. Rileviamo, quindi sempre più avversità rimanendo privi di strumenti per proteggerci.

Una situazione che, in difetto di rimedi, potrebbe mettere seriamente a rischio l’olivicoltura gardesana, con riflessi non solo nel comparto olivicolo. La sua scomparsa, Infatti, si tradurrebbe in un gravissimo danno al patrimonio paesaggistico del Lago di Garda con indubbie ripercussioni anche sul settore turistico. Tutto ciò sarà motivo di confronto durante l’incontro del 14 marzo, dove cercheremo di capire quali prospettive potrà avere l’olivicoltura del Garda nel prossimo futuro».

L’olio Extra Vergine di Oliva Garda è un prodotto DOP che si distingue per il sapore delicato e caratteristiche organolettiche precise: colore dal verde al giallo più o meno intensi, un odore e un sapore fruttato con una acidità massima dello 0.5%.

Sa di erba fresca ma anche di fieno, rimanda al carciofo ma ha anche un retrogusto di mandorla. Insomma nel panorama degli oli italiani è qualcosa a sè. Le olive destinate alla produzione dell’olio extravergine di oliva a Denominazione di Origine Protetta “Garda” provengono dai territori olivati delle province di Brescia, Verona, Mantova e Trento.

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