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La storia di Louis Vuitton, mago del lusso

''Louis Vuitton, il lusso di un sogno''- Alessia Lautone racconta la grande maison (ed. Diarkos)

(Corona Perer - 7 luglio 2021) - L'infanzia difficile non gli vietò di creare una grande maison e diventare gran maestro del lusso. Lo racconta Alessia Lautone in ''Louis Vuitton, il lusso di un sogno'' (ed. Diarkos) frutto di una minuziosa ricostruzione non solo biografica, delle vicende della grande maison.

Non c'è donna che non ami (o desideri) una Louis Vuitton. Dobbiamo questo sogno ad un trovatello francese, dalla storia simile a quella delle favole che iniziano male, ma hanno un lieto fine.

 

Louis Vuitton ha solo 10 anni quando muore la madre, il padre falegname si risposa e per colpa della matrigna fugge: a soli 13 anni è in cammino verso Parigi dove trova riparo vivendo di espedienti. Nel 1837 la rivoluzione industriale galoppa ed ha 16 anni quando viene assunto come apprendista in una azienda che produce scatole e casse. Inizia anche da questo dettaglio la sua fortuna: le scatole. Louis Vuitton intuirà che è possibile creare contentori speciali per le merci, magari quadrati così si impilano meglio e non a coperchio arrotondato come si faceva al tempo, passando poi con l'evoluzione del costume alle valigie rigide a quelle pieghevoli ma...sicure: hanno il lucchetto LV, tradizione che rimane anche oggi.

'Viaggio' è la parola chiave e determinante per comprendere questa figura geniale che ha avuto un'altra grande fortuna: le generazioni che si sono succedute a lui non hanno mai stravolto la casa e anzi l'hanno saggiamente condotta, dimostrando grande acume negli affari, pur tra gli alti e bassi della storia. E' il figlio George Vuitton a creare il monogramma celeberrimo: è il 1896 e Louis Vuitton è morto già da 4 anni.

"Per far rivivere la sua vicenda nei Bauli che la casa produce, George crea il monogramma in una tela con le iniziali LV nelle quali si fondono fiori e quadrifogli che qualcuno vuole ispirata al disegno orientale della tarda epoca vittoriana, ma che molto più semplicemente somiglia alle piastrelle in maiolica con i fiori a 4 petali, elemento decorativo presente nella cucina della casa di famiglia ad Asnieres" scrive Alessia Lautone, giornalista. Ha esordito nella televisione, dove ha ideato, scritto e condotto vari programmi, per poi passare alla radio e alla carta stampata. Oggi è Direttrice responsabile di LaPresse. Con questo lavoro ripercorre con grande agilità una ricerca piena di detagli sulla vita del fondatore, attraverso le evoluzioni della maison Vuitton. "Dell’uomo Louis Vuitton si è sempre saputo poco. Una figura ammantata di riservatezza, una dote che ha contraddistinto anche i suoi discendenti, arrivando fino ai giorni nostri" scrive Lautone.

La maison oggi è un mondo che dalla pelletteria si è allargata a profumi, gioielli, orologi, calzature, pret-a-porter. Evolvendosi è anche riuscita ad occupare altri mondi: quello dell'arte, dei progetti editoriali, dei grandi eventi sportivi internazionali (dalle regate alle auto d'epoca), senza pensare solo alla donna. La linea uomo Louis Vuitton è stata protagonista di una straordinaria campagna nel 2020, in piena pandemia e pur in un periodo che ha contenuto spostamenti e contatti, il tema del "viaggio" è rimasto identico e identitario.

Lautone racconta anche i rapporti con i grandi fotografi da Anne Leibovitz a Jean Lariviere  un fotografo visionario che riesce a interpretare il prodotto come 'quintessenza' del viaggio. Borse e bauli divenuti ormai status-symbol, oggetti adorati da attrici anche poco avezze allo star-system come Anna Magnani che amava circondarsi in tutti i suoi viaggi delle borse con il monograma Louis Vuitton.

Audrey Hepburn fu la musa ispiratrice del mitico bauletto ed è da sempre associata a questo prodotto iconico ma non possiamo dimenticare nemmeno lo stile e lo charme di un Sean Connery ormai maturo, in posa per una campagna di Louis Vuitton.

Tutta questa meravigliosa storia passa in anni più recenti attraverso l'acquisizione del polo del lusso di Bernard Arnault così Alessandra Lautone analizza anche la storia recente del gruppo, una multinazionale del lusso, e come la maison è rimasta intatta nella suo ruolo di fuoriclasse del lusso.

Lo si deve senz'altro anche alla qualità del prodotto: le borse vengono testate manualmente per poter essere immesse nel mercato. Nonostante la contraffazione avere una Louis Vuitton originale resta il "must have" per molte donne.

Quello di Louis Vuitton è stato quindi un successo planetario, che dice molto: si può partire dal nulla, ma bisogna lavorare molto, farlo con qualità. Il giovanissimo apprendista fabbricante di valigie, divenne in pochi anni il fondatore di uno dei marchi più famosi al mondo, in grado di rappresentare un livello assoluto di lusso e di stile. Non lo immaginava, ma forse lo sognava.

E la storia continua oggi.
(c.perer)

 


Autore: Corona Perer

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