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I Mosaici di Ravenna, patrimonio Unesco

Meraviglie italiane: a luglio ed agosto aperte anche di notte

(Ravenna - Corona Perer) - Tra le meraviglie italiane ci sono i mosaici di Ravenna,  Patrimonio Unesco. "L'insieme dei monumenti religiosi paleocristiani di Ravenna è di importanza straordinaria per la suprema maestria artistica dell'arte del mosaico; essi sono inoltre la prova delle relazioni e dei contatti artistici e religiosi di un importante periodo della storia della cultura europea". Così l'UNESCO ha motivato l'inserimento nella World Heritage List.

La bellezza eterna dei mosaici può essere apprezzata anche di notte. Tornano anche questa estate 2023 i percorsi di Mosaico di Notte. Il venerdì sera di luglio e agosto (con partenza alle 19.50 da Piazza san Francesco) sono in calendario visite guidate ad alcuni dei tesori d'arte più affascinanti di Ravenna: la Basilica di San Vitale, il Mausoleo di Galla Placidia, il Museo Nazionale di Ravenna e la Domus dei Tappeti di Pietra (info@ravennaincoming.it).

Il percorso di visita parte da Piazza San Francesco, si snoda lungo le vie del centro storico, per raggiungere i  monumenti Unesco che contraddistinguono la città. Origini antiche e un passato glorioso, Ravenna fra il quinto e ottavo secolo fu Capitale dell'Impero Romano d'Occidente grazie a Teodorico, Re dei Goti che pose qui il centro dell'impero di Bisanzio. Ravenna conserva il più ricco patrimonio di mosaici dell'umanità e i suoi edifici religiosi, paleocristiani e Bizantini, sono stati riconosciuti patrimonio mondiale Unesco. Recenti scoperte archeologiche come la Domus dei Tappeti di pietra o il Porto Romano di Classe fanno di questo territorio un vero e proprio tesoro.

La tappa più importante e ambita dai turisti è la meravigliosa Basilica di San Vitale. Consacrata nel 548 dopo Cristo è uno dei monumenti più importanti dell'arte paleocristiana. L'influenza orientale assume qui un ruolo dominante: non la classica basilica a tre navate ma un nucleo centrale a pianta ottagonale, sormontato da una grande cupola. Vederla di notte è uneserienza  unica e indimenticabile che già da diversi anni permette ai visitatori di ammirare alcuni monumenti UNESCO nella suggestiva atmosfera notturna.

 

Gli spazi e le decorazioni musive dell'abside tra cui la rappresentazione della coppia Imperiale di Bisanzio, Giustiniano e Teodora, sono un colpo al cuore. Non meno affascinante il Mausoleo di Galla Placidia, sorella dell'imperatore Onorio.

Galla Placidia fece costruire il piccolo mausoleo a croce latina intorno alla metà del quinto secolo tuttavia non fu mai utilizzato dall'imperatrice che fu sepolta a Roma. La semplicità dell'esterno si contrappone alla ricchezza della decorazione musiva interna. Le innumerevoli stelle della sua cupola hanno affascinato molti visitatori (anche Cole Porter ne rimase folgorato).

 

La Domus dei Tappeti di Pietra è uno dei più importanti siti archeologici italiani scoperti negli ultimi decenni. Inaugurata nell’ottobre del 2002, dall'allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, è collocata all’interno della settecentesca Chiesa di Santa Eufemia, in un vasto ambiente sotterraneo situato a circa 3 metri sotto il livello stradale, costituito da 14 ambienti pavimentati con mosaici policromi e marmi appartenenti ad un edificio privato bizantino del V-VI secolo.

Di particolare interesse e bellezza i mosaici decorati con elementi geometrici, floreali e figurativi ritenuti unici, come nel caso della “Danza dei Geni delle Quattro Stagioni”, rarissima rappresentazione che mostra i Geni danzare in cerchio o come per la figura del “Buon Pastore”, ritratto in una versione differente dall’usuale rappresentazione cristiana.

Altra tappa imperdibile il Battistero Neoniano, uno dei più antichi monumenti di Ravenna. La sua architettura risale probabilmente agli inizi del quinto secolo mentre le decorazioni ai tempi del Vescovo Neone (da cui prende il nome il Battistero). Di forma ottagonale in muratura, ha interni in marmi, stucchi e mosaici di evidente influenza ellenistico-romana. Al centro della Cupola un mosaico raffigura il battesimo di Cristo circondato da 12 apostoli.

Imperdibile la visita al piccolo abitato di Classe, a circa 8 km a sud di Ravenna, dove si erge uno degli otto monumenti che compongono il sito Unesco della città: è la grandiosa e solenne Basilica di Sant'Apollinare in Classe con il suo caratteristico campanile cilindrico. Edificata  per accogliere le spoglie di Apollinare, Santo patrono della città, la basilica fu edificata su una precedente area cimiteriale in uso tra la fine del II e l’inizio III secolo d.C. dove sembra avesse trovato sepoltura lo stesso protovescovo. A finanziarla fu Giuliano Argentario su ordine del vescovo Ursicino (533 – 536 d.C.) ma fu consacrata solo qualche anno dopo (549 d.C.), sotto l’arcivescovato di Massimiano.

Imponente e maestosa, con una facciata alta 30 metri e lunga quasi il doppio, è stata definita il più grande esempio di basilica paleocristiana oggi conosciuta.

Nonostante le spoliazioni subite nel corso dei secoli (in origine era preceduta da un quadriportico poi andato distrutto), la chiesa tutt’oggi preserva la bellezza della struttura originaria ed è ammirata per gli splendidi mosaici policromi del suo catino absidale e gli antichi sarcofagi marmorei degli arcivescovi collocati lungo le navate laterali.

Apollinare, fondatore e primo vescovo della chiesa ravennate, viene raffigurato a braccia alzate nell’antico gesto della preghiera. Un complesso museale denso di significati, come i dodici agnelli bianchi immersi in un paesaggio verdeggiante simbolo dei dodici apostoli.

I mosaici raffigurano anche una varietà di piante, rocce, uccelli, alcuni dei quali caratteristici della zona, oltre rendere onore ad alcuni importanti nomi della chiesa ravennate.

Sopra il paesaggio paradisiaco in cui è collocato Apollinare, emerge dalle nuvole su un fondo dorato la raffigurazione della mano di Dio e subito sotto una croce tempestata di pietre preziose su un cielo punteggiato da novantanove stelle d’oro e d’argento.

Al suo interno è il volto di Cristo con le lettere apocalittiche dell’alfabeto greco: l’Alpha e l’Omega, l’Inizio e la Fine di ogni cosa. A fianco, tra le nubi le figure di Mosè ed Elia mentre poco sotto tre pecorelle sono il simbolo degli apostoli che assistono alla Trasfigurazione.

 

Una gita a Ravenna si completa raggiungendo Classe dove c'è il Museo della Città e del Territorio "Classis" inaugurato nel 2018 che ha visto un luogo di degrado sociale diventare il biglietto da visita di Ravenna e della sua illustre storia antica. L'ex Zuccherificio di Classe, ospita ora un punto culturale di riferimento per chiunque voglia conoscere la storia di Ravenna, dai primi insediamenti alla civiltà etrusca, dall' epoca romana alla Ravenna Capitale dell'Esarcato Bizantino.

Nei primi decenni del secolo scorso, 600 operai trasformavano tonnellate di barbabietole in zucchero che, per nave e ferrovia, raggiungevano l'Italia e l'Europa. Poi il declino, e nel 1962 la chiusura. Il sito, per molti anni luogo per disagiati è stato strappato al degrado per diventare il punto di partenza necessario per ogni visita alla città.

Ravenna è uno scrigno d'arte di storia cultura di prima grandezza incastonato in un ambiente che offre molto da scoprire anche da un punto naturalistico, a partire dal Delta del Po e le Valli Di Comacchio dove sopravvive anche un'antica attività legata alla pesca e dove chi ha un capanno pesca col padellone dentro un' ecosistema dove trovano ripararo fenicotteri, aironi, garzette. Imperdibile anche una visita alla vicina Salina di Cervia.

Ravenna è anche un importante terminal delle crociere a Porto Corsini dove le navi attraccano e i turisti partono alla scoperta della città. E tutti hanno solo due mete-top in testa:  i  mosaici di San Vitale e andare a salutare la tomba di Dante, i due tesori di Ravenna.

E il suo mare fuori porta è Marina di Ravenna. Ve la raccontiamo qui

fotoservizio: www.giornalesentire.it


Autore: Corona Perer

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