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Siria, la guerra che non interessa più a nessuno

Amnesty: ''Migliaia di bambini in condizioni inumane''

Nel 2021 la Siria entrava nel suo 10° anno di guerra. La situazione odierna in Siria rimane drammatica anche a causa del recente terremoto nell'area al confine con la Turchia. L'embargo non consente aiuti, la situazione è drammatica.

 E c'è una tragedia nella tragedia: decine di migliaia di bambini di oltre 60 paesi, detenuti nel campo di al-Hoq, nel nord-est della Siria, gestito dall’Amministrazione autonoma curda, languono in condizioni inumane nell’indifferenza dei governi che non mostrano alcuna intenzione di rimpatriarli.

 

Lo ha denunciato Amnesty International, sottolineando che questi bambini non hanno accesso adeguato al cibo, all’acqua potabile e a servizi essenziali come le cure mediche e l’istruzione e vivono separati dai genitori o da chi ne ha la tutela.  

Da quando, nel 2019, è terminato il conflitto col gruppo armato Stato islamico, circa 60.000 persone - soprattutto donne e bambini - di nazionalità siriana, irachena e di altri stati sono state poste in stato di detenzione nel campo di al-Hoq. La sezione principale del campo ospita siriani e iracheni, mentre in quella chiamata “L’aggiunta”, separata dal campo principale da un posto di blocco, si trovano donne e bambini provenienti da altri stati. Qui operano organizzazioni umanitarie che forniscono un minimo di cure mediche e altri servizi essenziali.

Un rapporto di Save the Children ha rivelato che solo il 40 per cento dei bambini e delle bambine di età compresa tra tre e 17 anni ricevono qualche forma di istruzione.

14.2.2023

 

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