testo e illustrazioni: Gloria Canestrini
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Arte, Cultura & Spettacoli

Lo zenzero e la tempesta

di Gloria Canestrini

Lo zenzero e la tempesta - All'indirizzo erbe&streghe@gmail.com sono arrivate diverse email a commento della puntata di questa rubrica dedicata alla badessa appassionata di calamari. L'attrazione per il mare e per le sue creature è sempre forte!

Con questo numero  torniamo a occuparci di erbe ed essenze vegetali, ma vedremo che la storia dello zenzero (e delle spezie in genere) può annoverare anche interessanti avventure marinare.

Scrive Holly Phaneuf nel suo libro-guida “Erbe, tutta la verità, conoscerne i benefici, evitarne i rischi”: “Lo zenzero è una delle spezie antiche più apprezzate. Per migliaia di anni in Asia hanno utilizzato lo zenzero non solo per insaporire le vivande, ma anche per curare molte malattie, come mal di stomaco, diarrea, nausea e dolori vari.

Dal 3000 a.C. Fino al secolo XIII, gli Arabi hanno esportato lo zenzero dalla nativa Asia. Marco Polo contribuì all'importazione in occidente della spezia”.

Naturalmente questi lunghi viaggi via mare comportavano l'utilizzo di quest'ottimo stimolatore dell'attività gastrica prevalentemente nella sua forma secca, dal momento che la spezia fresca non si sarebbe conservata tanto a lungo. Gli europei lo gradirono subito, apprezzandolo sotto forma di canditi, nei biscotti, nel pan di zenzero.

Continua a scrivere la biochimica, ricercatrice e docente universitaria Phaneuf:” Tra le classi più agiate dell'Inghilterra, il pan di zenzero è diventato un oggetto artistico: a forma di omini, a volte decorati con oro vero, divenne uno status symbol nelle riunioni di famiglia”.

Un personaggio della commedia Pene d'amor perdute di Shakespeare pronuncia questa battuta: “Se io avessi l'ultimo penny al mondo lo userei per comprare un pan di zenzero”.

Con tale diffusione e gradimento sin nelle classi privilegiate, la storia di Mary Ann Culver acquista ancor più un aspetto paradossale e quasi incomprensibile, se non fosse che, come ormai abbiamo imparato, proprio quelle classi privilegiate e dominanti avevano tutto l'interesse a spezzare il fortissimo legame esistente tra donne e natura, tra sapienti e autorevoli guaritrici e popolazione rurale, per un maggior controllo sociale.

La Culver era una valente ostetrica itinerante, coeva del sommo commediografo citato poc'anzi.
Come molte sue “colleghe” girava tra  paesi e contee, ospitata nel suo girovagare in locande dove spesso c'era qualche partoriente bisognosa della sua assistenza.

Un lavoro che era anche una missione, visto che, ovunque venisse chiamata, la brava levatrice accorreva di buon grado per aiutare le donne in quel meraviglioso e spesso difficile momento che è la nascita di un nuovo essere umano.

Sembra che Mary Ann avesse anche un'altra dote, ossia quella di alleviare i fastidi fisici che precedono la nascita e che spesso si trascinano a lungo durante la gravidanza, vale a dire nausee, gastriti, infiammazioni, dolori, ristagni venosi e altri inconvenienti.

Questa capacità la desumiamo, purtroppo, dai verbali processuali che, una volta tanto, sono arrivati quasi intatti fino alla nostra epoca, forse perché nascosti da qualcuno prima dell'inevitabile distruzione post-processuale. Ormai abbiamo visto, esaminando altre vicende analoghe, che le donne tacciate di stregoneria erano destinate non solo all'arresto, alla tortura, al processo e alla condanna, ma anche all'oblio: sono pochissimi i documenti della repressione capillare, che va sotto il nome di “caccia alle streghe”, che si sono salvati, dal momento che anch'essi venivano bruciati o comunque distrutti a cose fatte.

Ebbene, per Mary Ann Culver non fu così. Dai verbali di interrogatorio desumiamo la descrizione minuziosa delle sue preparazioni galeniche e, in particolare, della preparazione dello zenzero in forma di decotto, radice secca grattugiata, polvere, tisana, tintura. Come lei se lo procurasse è presto detto: il suo uomo era un provetto marinaio, avvezzo a lunghi e fortunosi viaggi in Oriente.

Egli stesso inquisito, Jan (il cognome è rimasto sconosciuto) non arrivò a confessare il suo “peccato”, ossia quello di aver recato in dono all'amata la preziosa spezia, dal momento che perì in un tremendo fortunale sulla via del ritorno dal suo ultimo viaggio.
 

 

La povera Mary Ann subì il suo ingiusto processo già provata da quella perdita, ma non per questo si piegò alle accuse. Si dichiarò invece fiera di aver alleviato le fatiche e i fastidi delle donne da lei assistite, anche grazie all'utilizzo della portentosa spezia che aveva scatenato le fantasie e le ire dei suoi inquisitori.
Non seppe, ovviamente, fornire spiegazioni “scientifiche” sul perché le donne gravide traessero tanto giovamento dal suo utilizzo: solo oggi sappiamo con certezza che lo zenzero contiene fenoli come il gingerolo e lo shogaolo (che si forma quando il gingerolo perde una molecola d'acqua). In più, l'olio volatile di zenzero contiene curcumene e altre sostanze antinfiammatorie.

I principi attivi di questo meraviglioso e potente rimedio sono atti a ridurre la sintesi di prostaglandine e trombossani, che potrebbero causare non solo dolori e infiammazioni, ma anche pericolose trombosi nelle gestanti. Oggi è noto che lo zenzero è efficace anche per i dolori artritici e la formazione di trombi, avendo effetti fluidificanti del sangue. Per la sua gradevolezza, lo conosciamo e l'abbiamo assaggiato tutti, anche senza immaginare che questa radice (in realtà, i botanici vogliono la precisione e la chiamano rizoma) sia un sottile stelo che rimane sotto terra. La pianta appartiene infatti alla famiglia delle Zingiberacee, insieme alla curcuma e al cardamomo, che hanno molecole simili e proprietà analoghe.

Mary Ann finì sul rogo in quanto maga e strega: qualcuno dei suoi carnefici arrivò perfino ad accusarla di averla provocata lei, quella tempesta tremenda che aveva inghiottito la nave del marinaio Jan, al solo scopo di non farlo arrivare in tribunale a deporre!

La passione per lo zenzero però sopravvisse. Nel XVI secolo gli spagnoli sfruttarono i climi tropicali dei Caraibi e dell'America del Sud per “dare più comodità al Nuovo Mondo”.I coloni americani si dedicarono alla preparazione di bevande a base di zenzero: furono loro a creare la birra allo zenzero e la ginger ale, una birra leggera fatta di radici poi divenuta popolare. E' facile preparare una sua casalinga imitazione: basta aggiungere zenzero in polvere (oppure  a fette) all' acqua gassata e, se volete, a qualcosa che ne dolcifichi il sapore.

 


Autore: Gloria Canestrini

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