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Quando gli 007 abitano in condominio

Made in Brexit - di Margherita Vitagliano

Abito in un condominio di 12 appartamenti. In Italia c'è sempre un amministratore di condominio e noiose riunioni condominiali. Qui, no. Una fortuna? Non direi.

Qui l'amministratore non esiste perchè è sconveniente avere troppa confidenza, incontrarsi e parlare dei problemi del condominio, respirare la stessa aria chiusi in una stanza.  Al suo posto ci sono...gli 007.

Agiscono di notte senza farsi vedere da occhi indiscreti, armati di carta, penna e computer.  Seminano paura e panico, attaccano i messaggi direttamente sul portone d’ingresso, e quasi tutti iniziano con una parola molto pericolosa “Please”.

Qualche giorno fa ho però ricevuto una lettera: era il vicino che diceva di essere stanco dei rumori che provengono dal mio appartamento. Avrei desiderato che bussasse alla mia porta e offrendogli un caffè gli avrei spiegato che quei piccoli rumori sono i rumori della vita.

Non smetterò di ascoltare la musica mentre cucino, perché tu sei abituato a riscaldarti una una triste monoporzione nel microonde e l'unica musica che ascolti è quando il tuo piatto è pronto. Non smetterò di ridere perché tu non saresti capace di farlo nemmeno davanti a un comico pazzesco. Non smetterò di fare tutto quello che ho voglia di fare sempre nel rispetto degli altri, solo perché tu sei abituato alla tua triste solitudine, fatta di giornate sterili consumste tra le mura della tua gabbia dorata, insomma non smetterò di vivere.

Nella gamma dei messaggi si varia di intensità: puoi ricevere quell semi intimidatori su come chiudere il portone, e quelli realmente intimidatori, su come usare correttamente i bidoni della raccolta differenziata. E se si cerca di fare i furbi, verranno informati i piani alti ovvero la società proprietaria del condomini.

Ogni condominio ha il suo 007, mimetizzato tra uno dei condòmini. Vorresti sapere ovviamente chi è. Quella rara volta che incontri un condòmino cerchi di capire se è lui l'agente segreto condominiale, magari ha le mani sporche di inchiostro.

Un giorno ha scritto al comune che sul parcheggio condominiale c’era una macchina con targa italiana, ma la multa non me la hanno fatta, sfortunatamente: avevo già fatto la richiesta per cambiare targa.

 

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Autore: Margherita Vitagliano

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