
Stefano Ravelli ''I vantaggi della certificazione GSTC''
Intervista
I vantaggi della certificazione GSTC hanno innescato una dinamica creativa per l'APT della Valsugana che è stata la prima destinazione certificata per il turismo sostenibile secondo gli standard definiti da questa organizzazione indipendente, neutrale e senza scopo di lucro.
In questa pagina spieghiamo i vantaggi della certificazione GSTC in un dialogo con Stefano Ravelli che seguì tutto il percorso di accreditamento nel periodo in cui è stato direttore e AD della Apt Valsugana.
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Intervista
Stefano Ravelli spiega i criteri Global Sustainable Tourism Council
(Corona Perer - agosto 2020) L’APT Valsugana ha mantenuto il certificato di sostenibilità secondo i criteri del GSTC, il Global Sustainable Tourism Council, organizzazione indipendente, neutrale e senza scopo di lucro. GSTC vanta tra i propri membri enti diversificati e globali, comprese agenzie delle Nazioni Unite (UN World Tourism Organization UNWTO), organizzazioni non governative (tra le quali Rainforest Alliance), governi, università, individui e comunità, tutti impegnati a raggiungere le migliori pratiche nel turismo sostenibile. I criteri GSTC sono ben109.
Ravelli, con lo slogan "la Valsugana dove ci piace vivere 365 giorni all’anno" avete fatto centro...
Il fascino-green non è uno slogan per una campagna pubblicitaria: occorre investire con convinzione in sostenibilità. La qualità della vita che ci contraddistingue ci fa diventare precursori di un percorso che auspichiamo possa essere seguito da tante altre realtà sia trentine che italiane.
Siete arrivati alla meta nel 2019, poi la conferma del 2020, ora che succede?
Succede che si continua a lavorare. La certificazione, un processo di continua crescita. Infatti è una certificazione dinamica.
Cosa significa certificazione dinamica?
La certificazione dinamica definisce e valorizza le caratteristiche sostenibili della destinazione turistica come sistema territoriale. Ad esempio l’attenzione per l’ambiente e per i cambiamenti climatici, le esperienze turistiche green e slow, la tutela e il benessere della comunità. Insiste sul potenziamento delle azioni di sviluppo secondo logiche comunitarie e partecipate come chiave di accesso per un turismo consapevole e di qualità. Potenziamento: quindi si continua a lavorare per accrescere quanto fatto e allargarlo ad altri attori della comunità.
Come avete affrontato questo esame di verifica per il mantenimento della certificazione?
Anzitutto va detto che la società accreditata per l’effettuazione dell’audit di verifica è stato un soggetto terzo: Vireo srl con sede a Padova. Il mantenimento è stato brillantemente superato grazie allo sforzo dell’APT Valsugana Lagorai e degli stakeholder del territorio e al supporto nell’attività di coordinamento e partecipazione della società Etifor, spin-off dell’Università di Padova, membro del GSTC e prima azienda di consulenza in Italia a sostenere il percorso di certificazione di una destinazione.
La certificazione ha coinvolto in primis la comunità. Che ruolo ha il residente?
E' il primo ambasciatore dello stile di vita sostenibile: condividere e promuovere la collettività che vive responsabilmente il territorio e mette il proprio benessere al centro è decisivo. Perchè è la comunità che deve continuare a lavorare con impegno al suo mantenimento.
Quali sono gli obiettivi che si dovrà dare ora?
Sono quattro: dimostrare una gestione sostenibile della destinazione, e poi massimizzare i benefici sociali ed economici per la comunità che ospita, ma anche verso i visitatori e il patrimonio culturale, massimizzando anche i benefici all’ambiente e minimizzando gli impatti negativi di tutto questo.
Questo marchio cosa va a certificare nello specifico?
La certificazione di sostenibilità GSTC non è un semplice traguardo. Definisce e valorizza le caratteristiche intrinseche della destinazione turistica come sistema territoriale (ad esempio l’attenzione per l’ambiente e per i cambiamenti climatici, le esperienze turistiche green e slow, la tutela e il benessere della comunità…). Insiste sul potenziamento delle azioni di sviluppo secondo logiche comunitarie e partecipate come chiave di accesso per un turismo consapevole e di qualità. Il primo ambasciatore dello stile di vita sostenibile, da condividere e promuovere, è proprio la collettività che vive responsabilmente il territorio e mette il proprio benessere al centro… verso l’eco-destinazione.
Cosa ha voluto dire questo sul piano pratico?
Si è trattato di spiegare alla comunità che l'impegno per la sostenibilità richiede un lavoro quotidiano anche immateriale, cioè culturale che deve partire dal basso. E' importante che anche chi risiede in Valsugana viva la sostenibilità in forma attiva: non ne è solo il primo fortunato destinatario, ma anche un protagonista di processi che poi si irradiano nella qualità dell'offerta. Se la percezione di risiedere in un luogo dove è-bello-vivere è patrimonio comune allora anche tutti i cittadini di questa valle sapranno essere i primi agenti di comunicazione verso il turista. Il loro sorriso e il loro benessere sarà quello che inviterà il turista a scoprire tutte le ricche e variegate proposte del nostro territorio che offre non solo natura, ma anche arte, storia, gastronomia, percorsi salute, termalismo. Rimettiamo quindi al centro il residente che diventa un importante attrattore per catturare nuovi turisti sensibili al tema della sostenibilità e della qualità della vita.
Quindi ora portate a frutto anche il lavoro propedeutico pre-certificazione...
Certo. Il riconoscimento era stato ottenuto grazie ad una modalità di confronto, innovativa per le dinamiche partecipative, coordinata da Etifor, che ha incoraggiato lo scambio attivo tra quanti erogano servizi a beneficio dei cittadini e dei turisti secondo modelli positivi e sostenibili.
Cosa servirà attivare ora?
Un continuo scambio attivo tra quanti erogano servizi a beneficio dei cittadini e dei turisti secondo modelli positivi e sostenibili: ovvero il turismo responsabile, l'attivazione di buone pratiche.
Facciamo qualche esempio?
Certo: con il progetto ''Adotta una Mucca'' abbiamo recuperato il letame che, una volta indirizzato e trasformato da una azienda della Valsugana, diventa biogas. Con il progetto della "vacanza in baita" abbiamo recuperato molti edifici rurali e immesso un nuovo prodotto molto apprezzato anche da una clientela esclusiva. Abbiamo offerta di vacanze per gli smart-workers. Se si può lavorare a distanza, quanto bello sarà poterlo fare in un ambiente ecosostenibile, mentre i famigliari sono in vacanza? Sono tutti aspetti che 'ieri' non rientravano a far parte della promozione turistica tradizionale...
Cosa è stato apprezzato dagli esperti certificatori?
Durante l’audit hanno visitato diverse realtà del territorio tra i quali alcune strutture ricettive campeggi e hotel, alcune strutture come il Museo del Legno e della scultura lignea di Castello Tesino, l’Osservatorio Astronomico del Celado oltre ad alcune aziende vitivinicole della Valsugana. Hanno avuto inoltre numerosi incontri con altri soggetti occupati nella realizzazione di progetti di riqualifica di aree naturali, progetti di valorizzazione ambientale (come l’Oasi WWF di Valtrigona e il progetto in divenire dell’Oasi Vezzena). Abbiamo fatto incontri su gestione dei rifiuti e distribuzione energetica, visitato lo stabilimento di Levico Acque, azienda Climate Positive. E' piaciuta l'iniziativa ''Ambasciatori di territorio'' per la partecipazione dei residenti sempre maggiore.
Lo slogan di questo positivo risultato?
"Valsugana dove ci piace vivere'' con il quale si afferma che la qualità della vita ci contraddistingue e ci fa diventare precursori di un percorso che auspichiamo possa essere seguito da tante altre realtà sia trentine che italiane. La certificazione, un processo di continua crescita.
(Corona Perer)
agosto 2020
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