
Valsugana: capofila del turismo sostenibile
La certificazione ambientale GTSC fa nascere una nuova rete
E' stata la prima destinazione italiana ed europea ad essere certificata: la Valsugana è diventata anche capofila del turismo sostenibile. Il certificato Global Sustainable Tourism Council (GSTC) riconosciuto dalle NAZIONI UNITE e che fa della Valsugana non solo un luogo dove è bello vivere, ma anche un luogo riconosciuto come realmente sostenibile, è stato riconfermato.
L’APT Valsugana ha superato “l’esame” di verifica per il mantenimento del certificato di sostenibilità secondo i criteri del GSTC, confermandosi come la prima destinazione certificata per il turismo sostenibile secondo gli standard (che sono ben 109!) definiti dal GSTC.
Levico Terme era perciò la sede ideale per ospitare il convegno “La sostenibilità nelle destinazioni turistiche” durante il quale sono state raccontate le sfide e i successi delle realtà italiane che hanno scelto di investire in questo ambito e certificarsi secondo lo schema del Global Sustainable Tourism Council (GSTC). Le tre destinazioni italiane attualmente certificate secondo gli standard del GSTC sono l'Apt Valsugana Lagorai (che è stata la prima), il Consorzio di Promozione Turistica del Tarvisiano e la Coop Turistica San Vigilio & San Martino.
Le due giornate organizzate da APT Valsugana Lagorai in collaborazione con Etifor e Vireo, hanno consentito di scambiare pareri ed esperienze su come si è affrontato il percorso di certificazione e consigli su come continuare questo cammino nel migliore dei modi.
“Il cambiamento dei trend di turismo mostra come ci sia una chiara esigenza di migliorare il rapporto tra il turismo e la sostenibilità con concretezza, chiarezza e autorevolezza.” ha affermato Catie Burlando di Etifor srl.
“Questo incontro tra destinazioni certificate è stato il primo in assoluto, e ci si augura il primo di tanti siccome diventa sempre più importante portare avanti un processo di miglioramento" ha fatto notare Denis Pasqualin presidente Apt Valsugana Lagorai. "È nata proprio per questo l’idea di far nascere una rete italiana di destinazioni certificate che abbiamo il tema della sostenibilità come elemento centrale dello sviluppo nei prossimi anni. I primi obbiettivo sono quelli di coinvolgere maggiormente le strutture ricettive a livello locale per poi puntare su di una maggiore consapevolezza sia dei residenti che dei turisti del fatto di essere una destinazione sostenibile”.
Carlo Runggaldier Direttore della Coop Turistica San Vigilio & San Martino ha fatto emergere come “questi incontri fra destinazioni turistiche diventano importanti non solo per alimentare il ciclo di costante miglioramento tramite lo scambio di esperienze che riguardano le tematiche legate alla sostenibilità, ma anche per comprendere meglio la propria identità ed il proprio posizionamento. Ho avuto modo di conoscere una realtà molto diversa dalla nostra e soprattutto persone molto gentili ed ospitali intenti, come noi, non solo a prendersi cura del turismo in senso stretto ma che si impegnano in tutte le direzioni per la cura del territorio, di chi lo visita e soprattutto di chi ci vive.”
Stefano Ravelli Direttore di APT Valsugana Lagorai ha sottolineato che questo incontro segna il momento zero. "E' l’inizio di una collaborazione tra destinazioni certificate e i suoi mediatori che può portare al raggiungimento di importanti risultati primo fra tutti aumentare il valore percepito della destinazione partendo dai residenti per arrivare ai turisti. Confrontarsi comporta sempre mettersi in discussione e noi avevamo bisogno di qualcuno che avesse la medesima visione di turismo e potesse mettersi in gioco per condividere la propria esperienza con la finalità di trovare nuovi spunti per migliorare assieme”.
Il GSTC è uno standard di certificazione della sostenibilità di terza parte riconosciuto a livello internazionale che permette alle destinazioni di differenziarsi, ripensare il turismo come un bene comune e organizzarsi in un'ottica di sostenibilità.
Il convegno ha mostrato come il confronto e lo scambio di esperienze tra destinazioni sia coerente con il processo di sostenibilità intrapreso dalle destinazioni. L'ottenimento di questa certificazione non è un punto di arrivo ma un processo di continuo miglioramento.
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Cos'è il GSTC - Global Sustainable Tourism Council ?
Il Global Sustainable Tourism Council (GSTC) è un’organizzazione non-profit, che rappresenta svariati membri a livello globale, tra cui l’Organizzazione Mondiale per il Turismo (UNWTO), ONG, governi nazionali e locali e operatori di varia natura, accomunati dalla volontà di raggiungere best practice nell’ambito del turismo sostenibile.
Questo organismo si pone l’obiettivo di definire e gestire gli standard globali per la valutazione dei criteri di sostenibilità di destinazioni, tour operators e strutture ricettive.
I criteri alla base della certificazione GSTC (Global Sustainable Tourism Council) sono stati definiti a partire dai 17 Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite, i quali, attraverso l’impegno di diverse organizzazioni, tra le quali l’UNWTO (Organizzazione Mondiale del Turismo), sono stati tradotti in oltre cento indicatori concreti e specifici per destinazioni turistiche, tour operator e strutture ricettive.
Come procede e come si mantiene la certificazione
Durante l’audit di settembre 2021 i certificatori hanno visitato diverse realtà del territorio tra i quali alcune strutture ricettive campeggi e hotel, alcune strutture come il Museo del Legno e della scultura lignea di Castello Tesino, l’Osservatorio Astronomico del Celado oltre ad alcune aziende vitivinicole della Valsugana. Hanno avuto inoltre numerosi incontri con altri stakeholders occupati nella realizzazione di progetti di riqualifica di aree naturali, progetti di valorizzazione ambientale (come l’Oasi WWF di Valtrigona e il progetto in divenire dell’Oasi Vezzena) per poi approfondire i temi relativi alla gestione dei rifiuti e distribuzione energetica. Non sono mancate visite ad alcune aziende produttive dell’ambito tra cui Levico Acque che può fregiarsi del riconoscimento di azienda Climate Positive. Sono poi stati monitorati alcuni progetti ed iniziative sviluppate dall’APT come nel caso di Adotta una Mucca, del rapporto sviluppato con le Terme sino a giungere ad analizzare le collaborazioni in essere con le associazioni di categoria.
E' la prima destinazione italiana ed europea ad essere certificata. Il che significa coltivare i criteri fissati dal GSTC non solo mantenendo un paesaggio incontaminato, ma anche rendendolo facilmente accessibile secondo una filosofia della sostenibilità che abbraccia qualsiasi sfumatura: dall’ospitalità alla ristorazione, dalle proposte di svago alla gestione dell’ambiente a 360°.
“L'obiettivo della certificazione per il turismo sostenibile non è solo quello di avere un marchio voluto da parte del UNWTO (l'Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite), ma soprattutto quello di insistere sulla cultura del turismo dove tutti, residenti, operatori e parte pubblica si adoperano per creare sistema e per uno sviluppo turistico come futuro per la nostra Valsugana” afferma orgoglioso il presidente APT Denis Pasqualin.
“Le iniziative come Ambasciatori di territorio con la partecipazione dei residenti sono state particolarmente apprezzate e sono state un segno tangibile del nostro impegno per un sempre maggiore coinvolgimento del residente. Con lo slogan - Valsugana dove ci piace vivere “continuiamo ad affermare che la qualità della vita ci contraddistingue e ci fa diventare precursori di un percorso che auspichiamo possa essere seguito da tante altre realtà sia trentine che italiane.” Stefano Ravelli Direttore Apt Valsugana. “Un riconoscimento che deve incoraggiare lo scambio attivo tra quanti erogano servizi a beneficio dei cittadini e dei turisti secondo modelli positivi e sostenibili: turismo responsabile, valutazione dell’impatto etico sulle strategie di sviluppo economico e sociale, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e dell’ambiente Aspetti che ieri non rientravano a far parte della promozione turistica tradizionale ma che oggi diventano un importante elemento per aumentare il valore percepito della destinazione, dove i cittadini diventano i primi attori protagonisti e ambasciatori del territorio”.
Stefano Ravelli spiega che l'impegno per la sostenibilità richiede un lavoro quotidiano anche immateriale, cioè culturale che deve partire dal basso. “E' importante che anche chi risiede in Valsugana viva la sostenibilità in forma attiva: non ne è solo il primo fortunato destinatario, ma anche un protagonista di processi che poi si irradiano nella qualità dell'offerta” spiega Ravelli che si auspica dal cammino per la certificazione un altro risultato indiretto.
“Se la percezione di risiedere in un luogo dove è-bello-vivere sarà patrimonio comune allora anche tutti i cittadini di questa valle sapranno essere i primi agenti di comunicazione verso il turista” afferma. “Il loro sorriso e il loro benessere sarà quello che inviterà il turista a scoprire tutte le ricche e variegate proposte del nostro territorio che offre non solo natura, ma anche arte, storia, gastronomia, percorsi salute, termalismo. Rimettiamo quindi al centro il residente che diventa un importante attrattore per catturare nuovi turisti sensibili al tema della sostenibilità e della qualità della vita”.
Un esempio positivo di eccellenza italiana che conferma e ribadisce la forte attenzione che il territorio della Valsugana pone nei confronti della sostenibilità e degli aspetti collegati ai cambiamenti climatici, mettendo la comunità e i residenti al centro e rendendola protagonista attraverso momenti di confronto partecipativo.
E del resto "The Times" ha inserito il lago di Levico tra i sette specchi d'acqua delle Alpi che vanno assolutamente visitati scrivendo: "... Fai un'escursione qui e potresti incontrare resti di fortezze e trincee della prima guerra mondiale o sculture contemporanee della galleria all'aperto di Arte Sella. Prendi anche tu la tua bicicletta: con innumerevoli sentieri di montagna e sentieri facili, la zona è il paradiso del ciclismo".
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